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Regia di Julia von Heinz

Con Mala Emde, Noah Saavedra, Tonio Schneider, Andreas Lust, Lee Huang, Matthias Emberger, Raffael Armbruster, Frieda Knabe Vedi cast completo

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Trama

Luisa, studentessa ventenne di giurisprudenza, aderisce a una cellula del collettivo Antifa quando con gli amici Alfa e Lenor viene a sapere di un attacco pianificato da parte di una banda neonazista locale. Cercando di saperne di più, i tre giovani approfondiscono la scena legata ai movimenti di destra e le loro connessioni politiche fino al punto in cui saranno chiamati a capire quanto sono disposti a spingersi oltre in difesa di ciò in cui credono.

Curiosità

Tre domande alla regista Julia von Heinz

1. Come nasce il film?

Questo doveva essere il mio primo lungometraggio. Da sempre volevo realizzare un film su una giovane donna che si immergeva nei movimenti di destra e si ritrovava a porsi domande sulla violenza come mezzo politico e sociale. Il progetto è però cambiato nel corso degli anni. In un primo momento, era un film che si basava su eventi realmente accaduti e, in particolare, sull'omicidio del nazista Gerhard Kaindl nel 1992. A pensarci bene, è stata una benedizione non aver trovato allora i fondi: non sarei stata in grado di girarlo così come avrei voluto. In un secondo momento, era diventato un documentario sui veterani dell'Antifa, nostri amici: come avevano conservato i loro ideali utopici nell'età adulta? Come erano rimasti fedeli a loro stessi? Poteva essere interessante ma non ha raccolto finanziamenti. Alla fine, è arrivata una storia di fantasia ambientata negli anni Novanta e con essa i finanziamenti necessari. In fase di revisione della sceneggiatura, però, ho capito che dovevo mettere da parte il passato e ambientare la storia nel presente, nella Germania di oggi.

2. Il film racconta il percorso di scoperta di una giovane donna chiamata a confrontarsi con decisioni importanti sullo sfondo di una situazione politica urgente non solo in Germania. Quali sono gli argomenti su cui voleva puntare l'attenzione?

Ho fatto riferimento a me stessa e alle mie esperienze. Mi sono posta domande su temi che per me erano importanti e che lo sono diventati ancor di più di recente. Quanto si è disposti ad accettare le proprie convinzioni politiche e a difenderle? Che prezzo si è pronti a pagare? Quanto è onesto il proprio attivismo politico? In che misura potrebbe essere guidato da motivazioni personali che nulla hanno a che fare con l'ideologia o la politica? Il film non è realmente interessato a nessun messaggio politico specifico. Per molti anni, ho scritto volantini e opuscoli, che sembrano essere il mezzo più appropriato per i messaggi politici. Il film si occupa delle persone e delle loro emozioni che portano a compiere determinate azioni.

3. Chi è Luisa, la sua protagonista? Come la descriverebbe?

Luisa è spinta da un mix di motivazioni politiche e personali che la portano nella sfera della sinistra e a uno specifico progetto. Proviene da un background conservatore e prova un certo senso di solitudine quando, lasciando l'università, deve tornare a casa, nel profondo della campagna. In lei, c'è voglia di vita, desiderio di far parte di un movimento vitale. Ben presto, si rende conto di essere attratta da Alfa, giovane al centro del gruppo Antifa che trasuda vitalità. E le sue emozioni la portano a prendere decisioni che hanno conseguenze politiche. Sentimentalmente, è al centro di un tira e molla tra Alfa e Batte, il compagno di scuola meno radicale.

Trailer

Commenti (2) vedi tutti

  • Un film che, vicende personali a parte, sembra tutto incentrato sul pericolo per la democrazia rappresentato dai gruppuscoli neonazisti. Il capitalismo tecnocratico del controllo globale invece è meglio ignorarlo. Alla fine lo ammette la stessa regista: via le ideologie antagoniste del passato o niente soldi.

    commento di bombo1
  • Narrazione slabbrata, personaggi monodimensionali tagliati con l’accetta, scene di massa meno che dilettantistiche e dialoghi inascoltabili sono la cifra di un film che mostra quanto la cinematografia tedesca – con pochissime eccezioni – stia da tempo cercando una qualche identità.

    leggi la recensione completa di barabbovich
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EightAndHalf di EightAndHalf
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Il cinema tedesco ha una tradizione abbastanza antica nella rappresentazione delle lotte giovanili in epoca pre- e post- sessantottina: un esempio per tutti, la seconda serie di Heimat. Il tono però del film di Julia von Heinz, in concorso a Venezia 77, ha vezzi un po’ più francesi, tutto camera a mano, rincorsa ai volti durante le manifestazioni in piazza e enorme… leggi tutto

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alan smithee di alan smithee
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VENEZIA 77 - CONCORSO "Se non sei di sinistra prima dei trenta, vuol dire che sei senza cuore. Se sei di sinistra ancora oltre i trent'anni, vuol dire che sei senza cervello". La ventenne Luisa, di famiglia nobile, da tempo rifugge più che può i riti e le abitudini legate al rango e alle ritualità del proprio ceto sociale, per interessarsi ai movimenti sociali e di… leggi tutto

2 recensioni negative

2021
2021

Recensione

barabbovich di barabbovich
2 stelle

Una studentessa universitaria (Emde) si unisce a un gruppo di antifascisti che pianificano azioni di disturbo ai comizi dei filonazisti. Invaghitasi del leader del gruppo, la ragazza arriverà a compiere atti estremi. Narrazione slabbrata, personaggi monodimensionali tagliati con l’accetta, scene di massa meno che dilettantistiche e dialoghi inascoltabili sono la cifra di un film…

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