Regia di Rodrigo Sepúlveda vedi scheda film
Tratto da un testo di culto per la cultura gay sudamericana, Tengo Miedo Torero è un piccolo film romantico/storico che aspira al sorriso e lo ottiene grazie alla simpaticissima protagonista. Il ritmo è quello della commedia piuttosto conformistica, nonostante l’ambientazione (il Cile durante la dittatura di Pinochet) e certe scelte fotografiche non trascurabili (molto neon o rosso fuoco anche in momenti romantici e una patina come di pellicola in vari esterni).
Lei è un travestito che si guadagna da vivere prostituendosi in un cinema e lui è un rivoluzionario che gestisce la distribuzione delle armi ai compagni di lotta armata. Lui sembra usare lei come aiuto per nascondere le armi, sfruttando la di lei infatuazione. Ma lei fa breccia nel suo cuore.
A garantire la riuscita dell’intero film è l’abilità dei protagonisti nel dare lo spessore - adatto al tono della trama - ai loro personaggi: lui un po’ più freddo che si scioglie col passare dei minuti e lei estremamente sensibile e intraprendente nei momenti di difficoltà. È dunque un piccolo film, semplice, per tutti, edificante nonostante un finale un po’ amaro, e diretto con equilibrio e dovizia.
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