Regia di Ameen Nayfeh vedi scheda film
Ci sono soltanto 200 metri tra la casa di Mustafa (Ali Suliman, già eccellente protagonista di The Attack e Il giardino di limoni) e quella dove, di giorno, l'uomo vive con la moglie e i tre figli piccoli. Ma la sera è costretto a tornare in un'abitazione che - nei territori palestinesi - si trova al di là del muro. È da lì che dà la buonanotte ai figli con una sorta di codice Morse dall'atrio di casa, frammento di pura poesia cinematografica. Eppure, a Mustafa basterebbe prendere il permesso per passare in qualsiasi ora del giorno dall'altra parte ma, per ragioni ideologiche, rifiuta di chiederlo. Sicché, quando il figlio viene improvvisamente ricoverato in ospedale e lui ha urgenza di spostarsi, quei 200 metri si moltiplicano per mille e Mustafa è costretto a chiedere un passaggio a dei contrabbandieri che, con lui, trasportano un ragazzo in cerca di lavoro, un convinto attivista antisraeliano e una giovane regista tedesca. E il film diventa un'altra cosa, trasformandosi in un road movie nel quale diventano tangibili tutte le difficoltà di una vita in condizione di semicattività.
Premio del pubblico alla diciassettesima edizione delle "Giornate degli autori" a Venezia 2020, il film d'esordio di Ameen Nayfeh (classe 1988) è un'opera di maturo realismo, spoglia da tentazioni ideologiche e capace di documentare con efficacia cosa significhi vivere nei territori occupati palestinesi.
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