Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Fiabetta apocalittica di chiaro stampo ferreriano; dopo aver visto che fine faranno il genere umano nel Seme dell'uomo, la famiglia in Storia di Piera (in particolare il maschio-padre in Chiedo Asilo), il percorso esistenziale umano in Ciao maschio, qui è la volta della disgregazione definitiva del rapporto di coppia. Sempre navigando sulla rotta uomo-donna, ma qui più esplicito del solito, Ferreri non indaga, non suppone, quasi nemmeno mette in scena: ciò che sta nei suoi film è una sorta di realtà parallela, forse futuribile, forse semplicemente una deviazione - malata - di quella che noi conosciamo. E' un incubo lieve, quasi gentile, con un retrogusto dolce. Purtroppo però qui parliamo pure di un film scritto con approssimazione (concerto di Bertoli, i protagonisti in mezzo al pubblico si guardano attorno e dicono 'è pieno di giovani': perchè? puro didascalismo fuori luogo) e che affianca la brava Schygulla con la discutibile Muti. Così così, niente da fare per la sufficienza.
In discoteca Anna incontra Malvina, incinta e senza un posto dove stare; la porta a casa e subito sia Anna che il suo ragazzo Gordon fraternizzano parecchio con la nuova arrivata, fino a vivere un ménage a trois. Quando lui però muore schiacciato dalla ressa ad un concerto di Pierangelo Bertoli (!), Malvina porta a termine la gravidanza accanto ad Anna, le consegna la propria figlia e se ne va.
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