Regia di Michael Hoffman vedi scheda film
Nell'adattamento di Michael Hoffman del capolavoro shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate la fedeltà al testo originale è l'elemento che più salta all'occhio, con una sceneggiatura che taglia poco e non aggiunge nulla. Il regista tenta di trasporre su schermo l'atmosfera magica e selvaggia del bosco fatato, non più fuori dall'edulcorata Atene del testo originale, bensì da una cittadina italiana del XIX secolo (rincorrendo la fortuna di altre trasposizioni di Shakespeare che hanno occupato le sale cinematografiche sul finire degli anni novanta?), e il risultato può dirsi abbastanza riuscito, con attori divertiti nel vestire improbabili costumi e scenografie spavaldamente artificiose; il film diventa così il palco adatto per un ottimo cast libero di dare sfogo ad interpretazioni ironicamente teatrali, su cui spiccano Rupert Everett e Kevin Kline. Un film privo di guizzi, ma che si presenta esattamente per come ce lo si aspetta. Anche solo lo spettacolo degli artigiani nel divertente finale rende l'opera degna di una visione.
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