Regia di Silvio Amadio vedi scheda film
Storia di un amore condannato in partenza, con in campo pulsioni lesbo che sfociano in un finale cinico e distruttivo.
Dopo un ennesimo diverbio con il suo ragazzo, Manuela (Catherine Diamant) fa le valige e parte, senza una precisa destinazione. Decide di raggiungere l'amica Eleonora (Ewa Green) che molto ben volentieri la ospita in una stupenda tenuta di proprietà, collocata in un'isola del Mediterraneo. L'ambiente esotico, la natura selvaggia e la condotta stravagante di Eleonora coinvolgono Manuela che lentamente, senza opporre alcuna resistenza, si avvicina sessualmente all'amica. L'arrivo di Maurizio, intenzionato a fare pace con Manuela, scatena però la gelosia nella coppia omosessuale...
Nell'isola in questione non ci sono vere svedesi, ma piuttosto due amiche intime (intimissime, e chi vuol capire capisca) il cui rapporto tende a frantumarsi con l'arrivo di un ex-amante, destinato a diventare, tutto d'un colpo, preda di una gelosa lesbica assassina. Pellicola che percorre diversi binari "di genere" con predominanza di tensione, di tipo erotico, sfociante però in un finale altamente drammatico.
Amadio, alle prese con una tematica decisamente coraggiosa per l'epoca (storia d'amore tra due ragazze) realizza un efficace dramma dove a
una prima parte carica di tensione erotica replica un secondo tempo decisamente thriller e angosciante, con l'indesiderato "terzo incomodo" preso di mira dalla lesbica gelosa.
Amadio realizza un film raffinato e reso gradevole dalla bella fotografia (opera di Aristide Massaccesi, futuro regista noto come Joe D'Amato) giusto alcuni anni prima di trovare in Gloria Guida la musa ispiratrice di una manciata di (riuscite) pellicole
che dopo una prima parte giocosa e spensierata svoltano in maniera inattesa nel dramma: La Minorenne (1974), Quell'età maliziosa (1975), Peccati di gioventù (1975).
Curiosità
La colonna sonora è a cura di Roberto Pregadio, il maestro divenuto famoso per le sorprese e divertite espressioni fatte di fronte ai debuttanti della celebre Corrida televisiva, della quale conduceva l'orchestra. Pregadio ha prestato più volte il suo talento realizzando svariate colonne sonore, solitamente per commedie (e decamerotici). Per L'isola delle svedesi ha composto una melodia di certo effetto, perfettamente calata nel morboso contesto del drammatico secondo tempo.
Inedito in home video, e raramente trasmesso in televisione. La copia visionata, ad esempio, è frutto di registrazione digitale per un passaggio su Mediaset, avvenuto nel lontano febbraio del 2009. Si tratta di un buon master (4:3) con decorosa traccia audio (mono) anche se la breve durata (sui 78 minuti) lascia supporre possa trattarsi di una versione cut.
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