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Le quattro verità

Regia di Luis Garcia Berlanga, René Clair, Hervé Bromberger, Alessandro Blasetti vedi scheda film

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La recensione su Le quattro verità

di luisasalvi
7 stelle

"La morte e il boscaiolo", di Berlanga: il Biondo (Krüger), suonatore di organetto, dopo tante sventure e sofferenze decide di uccidersi e getta fuori strada il duo organetto. Ma vede arrivare un carro funebre (la morte, nella favola) con un uomo e una donna che fermano e gli chiedono se ha bisogno di aiuto. Lui chiede che lo aiutino a risollevare l'organetto... Sufficiente.

"I due piccioni", di Clair: schermaglie e intoppi tra Charles (Aznavour) e Annie (Leslie Caron) rimasti chiusi in un appartamento, narrate, alternativamente, da lui e da lei ai colleghi di lavoro. Molto grazioso, con li tipico brio e ritmo di Clair, e ben recitato. Estranei e desiderosi di andarsene ciascuno per proprio conto, ognuno timoroso di avances dell'altro, poco per volta desiderano, cercano, ma non osano... Charles cerca ancora di riparare la serratura per poter uscire, ma quando ci riesce osserva Annie, che finge di dormire, richiude la porta e finge di non essre riuscito ad aprire. fino alla fine non concluderanno; Annie alle amiche accenna ad un progetto di conclusione per il prossimo fine settimana... La Fontaine conclude il racconto dei due piccioni amici, ma di cui uno voleva andarsene, raccomandanao di restare insieme quando ci si ama. Il riferimento mi pare un po' forzato, ma umoristicamente, nel gusto di Clair.

"Il corvo e la volpe" ("Le corbeau et le renard"), di Bomberger: Renard (Poiret), mercante d’auto, cerca il modo di avvicinare Colomba (Anna Karina), la bella moglie di Corbeau (Serrault), magistrato inquirente, gelosissimo della moglie; ci riesce coltivando l’amicizia e la fiducia del marito. Prevedibile. Ovvio il riferimento alla favola, di cui i due personaggi hanno il cognome.

"La lepre e la tartaruga", di Blasetti:  Madelaine  (Vitti),  moglie  di Leo (Brazzi),  barone  donnaiolo, avvicina Mia (Koscina), amante del marito, le spiega che a lei non importa nulla, che anzi le fa piacere perché così anche lei è libera di frequentare gli uomini che preferisce, e organizza di passare tutti insieme la vacanza che il marito aveva progettato con l’amante; sarà il marito a volersi riprendere la moglie. Il riferimento alla favole mi pare un po' forzato... ma l'episodio è discreto, anche per la bravura di Monica Vitti. 

Tratti, o alcuni vagamente ispirati, da quattro favole di La Fontaine; preferisco quello di Clair, cui darei 4 stelle… ma non posso estenderle a tutto il film.

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