Regia di Marco Bechis vedi scheda film
In alcuni paesi, le realtà governative annullano i diritti umani. I libri di storia sono pieni di eventi che parlano di ignobili atti contro gli esseri umani. Ma, i peggiori, non vengono scritti perché è meglio celarli agli occhi di quei molti che, pur sapendo, fingono di non sapere. La pellicola di Marco Bechis annichilisce lo spettatore, non tanto per quanto sia cruda quanto per la normalità con cui rappresenta il tutto. Le immagini della prigione illecita si alternano alle strade piene d’auto di gente che conduce una vita libera. Un piccolo film che rivela un’ingiustizia non quantificabile. Uno sguardo al destino di quelli che passeranno alla storia col nome di desaparecidos, catturati e torturati brutalmente solo perché visti come nemici dal governo, per il loro pensiero o per il loro operato o per un semplice sospetto. Non contano gli attori, non influisce la fotografia, non serve la musica, c’è solo la storia vera, che sferra un pugno alla bocca dello stomaco. Più che un film una tragica fotografia.
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