Regia di Marco Bechis vedi scheda film
Argentina, 1978. Mentre sui campi di calcio la nazionale di casa ruba il mondiale agli olandesi, la dittatura militare si macchia di crimini disumani, torturando orribilmente gli esponenti del movimento rivoluzionario, somministrando loro potentissime scariche elettriche, chiudendoli in bugigattoli nei quali sono costretti a nutrirsi di schifezze e a restare perennemente bendati prima di diventare dei martiri, desaparecidos gettati vivi nell'oceano dall'alto degli aerei militari. L'oriundo Marco Bechis guarda ancora una volta alla terra che ha accolto intere generazioni di italiani speranzosi, mettendone a nudo tutta la sconcezza politica, etica e culturale. Lo stile asciutto, essenziale, refrattario a qualsiasi sentimentalismo, enfatizza l'allucinante tragedia delle vittime di regime anche grazie al ricorso ad una luce cianotica e alla rarefazione dei dialoghi. Teso, crudissimo al punto di richiedere qualche ellissi scenica, il film di Bechis gioca magistralmente sul contrasto tra l'ordinarietà della vita urbana e le efferatezze dei centri di tortura di Buenos Aires come il Garage Olimpo. Premiato ai Festival di Salonicco, Huelva, La Habana, Messina.
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