Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
"Non uno di meno" è il film che fece vincere un secondo Leone d'oro a Venezia a Zhang Yimou dopo che la pellicola era stata scartata dal festival di Cannes, provocando il risentimento del regista. È un film che si riallaccia a "La storia di Qiu Ju" per l'ambientazione contemporanea, lo stile semidocumentaristico, l'uso della camera nascosta nelle riprese in città, ma anche nel ritratto della protagonista che ricorda molto Qiu Ju nella sua ostinazione a raggiungere il suo scopo, che qui è il ritrovamento del piccolo Zhang Huike fuggito da scuola per cercare lavoro in città. La scelta e la direzione degli attori si rifa' direttamente al Neorealismo poiché sia i piccoli protagonisti sia alcuni degli adulti rifanno praticamente se stessi con un grado di spontaneità apprezzabile. Rispetto a "Qiu Ju" Zhang dimostra però un minore controllo generale del film poiché, soprattutto nella parte finale, concede troppo spazio a un patetismo zuccheroso che nei film precedenti era stato quasi sempre evitato, ed è anche troppo condizionato dall'esigenza del messaggio a favore del recupero della dispersione scolastica, che viene esplicitato dalla voce fuori campo sui titoli di coda in maniera un po' invadente. Le scene della piccola Wei alle prese con la sua prima esperienza di maestra sono comunque azzeccate e andrebbero viste in originale perché il doppiaggio tradisce il lavoro dei piccoli attori risultando troppo lezioso. A Venezia sconfisse "Il vento ci porterà via" di Kiarostami, ma secondo me stavolta avrebbe meritato di più il maestro iraniano. Wei Minzhi in seguito ha studiato da regista anche se non ha interpretato altri film come attrice.
Voto 7/10
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