Regia di Luc Besson vedi scheda film
Nel XV secolo Giovanna (Jovovich) una ragazzina di campagna della Lorena, diventa preda di visioni mistiche all'indomani della strage in occasione della quale gli inglesi hanno sterminato la sua famiglia (siamo nella guerra dei cent'anni). Decide così di recarsi dal delfino di Francia (Malkovich), aspirante re (il futuro Carlo VII), per convincerlo che a lei Dio ha affidato il compito di liberare la nazione dagli inglesi. Dopo qualche indugio il re le mette a disposizione un esercito col quale Giovanna d'Arco libera insperatamente la città di Orleans. Il successo galvanizza il popolo d'oltralpe ma quando Giovanna arriva alle porte di Parigi il delfino, ottenuta la corona, la abbandona e la ragazza finisce in mano agli inglesi che nel 1431, a soli vent'anni, la mandano al rogo dopo un processo farsa.
Un estenuante prologo e un lunghissimo epilogo sono i margini entro i quali si snoda la trama di questo film fluviale, eccessivo, ampiamente debitore verso l'epica di Werner Herzog, condito nella parte centrale da imbarazzanti scene belliche che, tra il grottesco e il grand guignol, sfiorano spesso il ridicolo. Il ritratto della vergine di Lorena viene affidato a un'interprete inadeguata e priva del necessario carisma come Milla Jovovich, che col regista e marito Luc Besson ne fa una pazza esaltata, un personaggio piuttosto odioso il quale, nonostante il martirio, non riesce mai a commuovere. L'unica cosa realmente interessante di questo film girato dal più sopravvalutato regista degli anni '90 è la restituzione, in sottofinale, delle visioni mistiche della protagonista a una dimensione decodificabile razionalmente, che toglie al personaggio quell'aura di sacralità per lasciarle soltanto quella del delirio paranoide.
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