Regia di James Gray vedi scheda film
È bello questo film di James Gray ( che quasi mai delude ) tinto di nostalgia e tenerezza autobiografica,storia di un piccolo goffo ribelle che tenta di non aderire a ciò che ci si aspetta da lui per cercare di essere sé stesso.
Il regista tratteggia con sensibilità il bisogno quasi inconsapevole di Paul di smuovere l'ambiente familiare appesantito dalle aspettative deluse (economiche e sociali che la incatenano ad una middle classe molto middle) e da un passato segnato, nella generazione dei nonn,i dai traumi delle persecuzioni.
E ovviamente non c'è spazio per le sue istanze nemmeno nella scuola sia povera che ricca che reprime ogni tentativo di esprimere curiosità e creatività.
L' unico ad intuire e sostenere le sue ambizioni è il nonno che incoraggia con comprensione il suo bisogno di individuarsi e che gli regala il razzo da fare volare in cielo quasi un auspicio simbolico di un progetto di crescita. Il nonno gli parla e lo ascolta a differenza degli altri adulti che di fronte alle sue ribellioni non sanno rispondere se non attraverso la rabbia impotente o la affettuosa sottovalutazione. Ci saranno molte cose da imparare su cosa segna il nostro destino, sull'arte e sulla vita. Paul rimarrà ancorato al suo desiderio di affrancarsi dai modelli apparentemente vincenti di ricchezza e successo fino all' ultima scena che ci fa sperare di aver probabilmente perso un broker ed aver acquisito un bravo regista. P.s. nota di merito a tutti gli interpreti con una menzione speciale ovviamente per sir Anthony Hopkins.
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