Regia di James Gray vedi scheda film
75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO
L'America di quattro decenni fa vista attraverso gli occhi di un bambino in questo racconto di formazione nella Queens dei primi anni Ottanta, ispirata alle esperienze autobiografiche dello stesso regista James Gray.
Mentre Ronald Reagan domina la campagna presidenziale che lo porterà alla Casa Bianca, l'undicenne Paul Graff (Banks Repeta) corre dietro a sogni e fantasie. Il ragazzino fa parte di una famiglia ebrea che ha cambiato cognome dopo essere immigrata in America dall'Ucraina dopo l'Olocausto ed ha una mamma nevrotica (Anne Hathaway) e un papà rigido (Jeremy Strong), oltre ad un fratello maggiore ed un nonno (Anthony Hopkins ) bonario e lungimirante, l'unico on cui il nipote riesce ad aprirsi . A casa Paul fa il ribelle mentre a scuola fa amicizia con un compagno afroamericano combinaguai, Johnny (Jaylin Webb), e si balocca con il sogno di diventare artista, passando le ore in classe a fare caricature e disegni, senza prestare troppa attenzione alle spiegazioni degli insegnanti. Per “raddrizzarlo” e allontanarlo dalle cattive influenze, indirizzandolo verso una carriera profittevole, il padre con l'approvazione dell'intera famiglia decide di trasferirlo nella più severa ed esclusiva scuola privata già frequentata dal fratello maggiore.
James Gray adotta una forma classica per confezionare una coming-of-age story d'impronta autobiografica e personale, ma intrecciata a tematiche sociali di più ampio respiro. La vicenda di Paul formula un invito a darsi il tempo e l'opportunità di coltivare i propri sogni anche se sembrano poco realistici e magari in prospettiva poco redditizi, il che andava a scontarsi con l' emersione prepotente una mentalità, che avrebbe dominato il decennio, tutta tesa al successo e all'affermazione economica ad ogni costo. Gray affronta anche, soprattutto attraverso il personaggio di Johnny, la tematica del razzismo più o meno dichiarato della società, anche di quella apparentemente progressista come la famiglia Graff, ben consapevole dei pericoli dell'antisemitismo, ma non del tutto scevra da pregiudizi sui neri.
Il film si avvale certamente di un cast di prim'ordine: Anne Hathaway ormai passata ai ruoli di mamma, Anthony Hopkins che è sempre una garanzia, qui come nonno dispensatore di preziosi insegnamenti di vita. Ma anche i due ragazzini Repeta e Webb se la cavano benissimo nei loro ruoli, a cui regalano freschezza e vitalità. C'è pure un cameo di Jassica Chastain nella parte della sorella del futuro Presidente Trump, una giudice in carriera che fa alle matricole della esclusiva scuola privata un discorso molto reaganiano.
Molti hanno gridato al capolavoro e all'inizio del Festival lo si dava già per Palma d'oro quasi certa (poi non ha vinto nulla). A me è piaciuto, ma senza farmi travolgere dall'entusiasmo.
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