Nel Queens degli anni Ottanta, il dodicenne Paul Graff sta crescendo in una famiglia tanto amorevole quanto turbolenta di cui fa parte anche il nonno, che incoraggia le sue aspirazioni artistiche. Il suo miglior amico è John Crocker, un ragazzino afroamericano con cui è inseparabile ma, dopo che i due sono stati trovati con della marijuana, i genitori di Paul decidono di trasferirlo nella scuola privata che frequenta anche il fratello maggiore, Ted. Qui, il corpo studentesco è composto quasi esclusivamente da giovani bianchi, ricchi, viziati e pieni di pregiudizi. Insieme, i ragazzi escogiteranno un piano rischioso per sfuggire a un'esistenza che non vogliono e scappare in Florida.
Buone vecchie cinghiate! Chi ieri le pigliava, oggi cresce figli in campane di vetro ed echo chamber, a debito perché i risparmi dei nonnini che allora li han fatti studiare - a vuoto - son per gli sfizi, inalienabili diritti. Sangiorgio è più giovane di Gray, infatti a giudicare dalla recensione già rientra tra chi ne ha prese troppo poche. 3*
È nelle nostre sale, anche in versione italiana, l’ultimo film di James Gray, “Armageddon Time, il tempo dell’Apocalisse”, una bella sorpresa, fra evocazione e cinefilia, fra commozione e inquietudine.
Tradizionale ma coinvolgente storia di coming of age, che, attraverso il trattamento di grandi temi morali (differenza di classe e di razza, peso della tradizione, condizionamenti sociali) punta l’interesse sul tradimento effettuato da una generazione di americani nei riguardi dei nobili valori sui quali ci si era formati e che si voleva difendere.
Come nella Little Odessa di un decennio dopo, destino e pregiudizio si incrociano nel Melting pot della Grande Mela. Un coming of age con un grande vegliardo a fare da coscienza morale ed una storia di amicizia e di sogni infranti contro le molte, troppe barriere del sogno americano.
La vita è – incrociando le dita, facendo tutti gli scongiuri del caso – un lungo viaggio costituito da tappe sostanzialmente comuni, almeno con chi fa parte dello stesso tessuto sociale, e cosparso da altre strettamente personali. Da quanto viviamo direttamente sulla nostra pelle, quindi in prima persona, così come da ciò che si sviluppa/accade/agita intorno a… leggi tutto
Film molto "politically correct" ma sostenuto da grandi attori, molto bravo anche il ragazzino protagonista, la storia non è niente di speciale e non ci sono particolari guizzi o eventi particolarmente drammatici...lo definirei più una commedia dolce-amara.
La narrazione regge molto bene nella prima parte dove prevale la commedia e molto meno nella seconda che si fa più… leggi tutto
James Gray è un buon regista, uno di quelli che sanno cosa fare con la macchina da presa e con le storie che vuole raccontare, ma che, per qualche motivo, non riesce a spiccare il salto definitivo. "Armageddon Time" ne è l'esempio, nel bene e nel male. Catapultati nella New York di inizi anni ottanta, con il "reaganismo" rampante pronto a spostare l'asse della società sugli… leggi tutto
James Gray è un buon regista, uno di quelli che sanno cosa fare con la macchina da presa e con le storie che vuole raccontare, ma che, per qualche motivo, non riesce a spiccare il salto definitivo. "Armageddon Time" ne è l'esempio, nel bene e nel male. Catapultati nella New York di inizi anni ottanta, con il "reaganismo" rampante pronto a spostare l'asse della società sugli…
Film molto "politically correct" ma sostenuto da grandi attori, molto bravo anche il ragazzino protagonista, la storia non è niente di speciale e non ci sono particolari guizzi o eventi particolarmente drammatici...lo definirei più una commedia dolce-amara.
La narrazione regge molto bene nella prima parte dove prevale la commedia e molto meno nella seconda che si fa più…
È bello questo film di James Gray ( che quasi mai delude ) tinto di nostalgia e tenerezza autobiografica,storia di un piccolo goffo ribelle che tenta di non aderire a ciò che ci si aspetta da lui per cercare di essere sé stesso.
Il regista tratteggia con sensibilità il bisogno quasi inconsapevole di Paul di smuovere l'ambiente familiare appesantito dalle aspettative…
Queens (New York), 1980. il dodicenne Paul Graff vive in una famiglia democratica dalla forte tradizione ebraica, i suoi vorrebbero fosse più concreto concentrandosi sul futuro prossimo, scuola - college e poi lavoro, ma lui segue solo i consigli del nonno materno (un immenso Anthony Hopkins), che lo spinge a essere una persona retta dai sani valori civici senza rinunciare ai…
Il Box Office della settimana ci invita a ipotizzare dei possibili nuovi capitoli per le due teste di serie. Se il successo di John Wick 4 sta portando Lionsgate e il regista Chad Stahelski a riflettere su un possibile…
I 400 colpi del giovane Paul
Identificandosi col personaggio di Paul (splendidamente interpretato dal piccolo Blanks Repeta), Gray evoca, in questo insolito “racconto di formazione”, la propria difficile pre-adolescenza, vissuta nei primi anni ’80 dello scorso secolo al Queens di New York, quando, dodicenne, era stato costretto a…
Come ci si aspettava, l’ultimo capitolo della saga di John Wick con protagonista Keanu Reeves scalza Shazam dalla prima posizione e diventa uno dei migliori debutti dell’anno con un incasso di quasi 2,1…
Racconto di formazione vagamente autobiografico, un affresco spietato della società americana degli anni 80, il razzismo verso gli afroamericani che attecchisce anche tra gli antirazzisti, a riprova che la stupidità umana non conosce limiti come diceva Einstein. Una pesante critica verso la scuola pubblica dove docenti squallidi e mediocri non sanno valorizzare i talenti degli…
Le settimane in cui sulla carta escono 15 nuovi film sono esattamente quelle dalle quali aspettarsi il maggior numero di dispersi. Film che non hanno la possibilità di garantire neanche un minimo di…
La vita è – incrociando le dita, facendo tutti gli scongiuri del caso – un lungo viaggio costituito da tappe sostanzialmente comuni, almeno con chi fa parte dello stesso tessuto sociale, e cosparso da altre strettamente personali. Da quanto viviamo direttamente sulla nostra pelle, quindi in prima persona, così come da ciò che si sviluppa/accade/agita intorno a…
1, 2, 3! O meglio: 1, 4, 9! Ovvero: la Compagnia dei Numeri Primi (al quadrato).
Vale a dire: in "attesa" del "Goncharov" - qui & qui - di Martin Scorsese & Matteo JWHJ0715, eccovi un'altra inutile lista …
61 film visti rappresentano il mio record personale in un Festival e l'ho segnato a questo 75° Cannes, il primo che abbia seguito dal primo all'ultimo giorno. Ecco la classifcia dei miei preferiti, trasversale a…
75° FESTIVAL DI CANNES 2022 – IN CONCORSO
L'America di quattro decenni fa vista attraverso gli occhi di un bambino in questo racconto di formazione nella Queens dei primi anni Ottanta, ispirata alle esperienze autobiografiche dello stesso regista James Gray.
Mentre Ronald Reagan domina la campagna presidenziale che lo porterà alla Casa Bianca,…
FESTIVAL DI CANNES 75 - CONCORSO L'adolescenza di Paul nel quartiere del Queens nei primi anni '80, trascorre tra gli alti e bassi di una società che richiede adattamento e capacità di afferrare al volo le occasioni per dominare le incertezze del futuro.
Ma Paul, di famiglia ebrea onesta e laboriosa, finisce ingenuamente per mettersi ripetutamente nei guai, a cominciare da…
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Buone vecchie cinghiate! Chi ieri le pigliava, oggi cresce figli in campane di vetro ed echo chamber, a debito perché i risparmi dei nonnini che allora li han fatti studiare - a vuoto - son per gli sfizi, inalienabili diritti. Sangiorgio è più giovane di Gray, infatti a giudicare dalla recensione già rientra tra chi ne ha prese troppo poche. 3*
commento di Karl78È nelle nostre sale, anche in versione italiana, l’ultimo film di James Gray, “Armageddon Time, il tempo dell’Apocalisse”, una bella sorpresa, fra evocazione e cinefilia, fra commozione e inquietudine.
leggi la recensione completa di laulillaTradizionale ma coinvolgente storia di coming of age, che, attraverso il trattamento di grandi temi morali (differenza di classe e di razza, peso della tradizione, condizionamenti sociali) punta l’interesse sul tradimento effettuato da una generazione di americani nei riguardi dei nobili valori sui quali ci si era formati e che si voleva difendere.
commento di Antonio_MontefalconeCome nella Little Odessa di un decennio dopo, destino e pregiudizio si incrociano nel Melting pot della Grande Mela. Un coming of age con un grande vegliardo a fare da coscienza morale ed una storia di amicizia e di sogni infranti contro le molte, troppe barriere del sogno americano.
commento di maurizio73