Regia di Andy Tennant vedi scheda film
Una storia che Hollywood ha avuto fortuna, ma anche a Broadway, essendo portata per anni con molto successo, anche con Nurejev, ma inizialmente era con Yul Brinner. Basandosi su questo successo si è voluto tentare, togliendolo dall'involucro della commedia musicale e puntando sul gioco della storia e dei due personaggi, venendo a mancare però l'elemento su cui si puntava e cioè quello culturale ed ironico, che era il sale della trama. Qui si punta molto di più sulla storia concreta e quindi viene a mancare la magia dello scontro culturale con basi vittoriane; il dramma non si unisce alla storia brillante e stimolante, una virata spericolata che pota ogni desiderio di divertimento e di passione. La storia era adatta al cinema hollywoodiano tipico, ed il fatto di averlo voluto depurare e rivedere, benché maestosamente costruito con tutti i fattori estetici disponibili, non a caso ci sono state delle giuste candidature agli Oscar per costumi e scenografie (Luciana Arrighi) e di avere scelto facce giuste, ma impiegate solo a raffreddare i sentimenti che si presentano nei vari rivoli della storia, si contribuisce a spegnere ogni voglia di partecipazione e di visione.
Una storia conosciuta al cinema negli anni '50 e di successo, qui tutti si spegne, malgrado sulla carta il gico era più che vincente
Fa del suo meglio ma riesce solo nell'ambientazione neanche sulla guida degli attori, abbastanza demotivati.
Gelida e distante, quasi svogliata
Volto perfetto, ma non partecipante
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