Regia di Tonino De Bernardi vedi scheda film
Individui senza meta e senza fretta si aggirano raminghi lungo spazi urbani periferici, dentro e fuori edifici semideserti e semiabbandonati, lungo una città di mare. I loro comportamenti non sono usuali, le loro parole frasi non fanno parte di un discorso. Provare ad immaginare che cosa sarebbe l'umanità di oggi privata del senso della necessità del propri compiti più elementari e ancor più di un proprio ruolo dotato di senso pratico, di ogni ragione utilitaria, di ogni inseguimento di scopi che richiedano organizzazione. Il film lo fa e prova a raccontare una realtà che non diventa meno interessante, o non diventa meno priva di interesse, come a voler dire che la nostra organizzazione, il fare in cui siamo irregimentati non aggiunge nulla al nostro agire, al nostro comportamento finalizzato a senso. Ladri, girovagi, cantanti, spettatori che appaiono dentro il passaggio senza direzione di un tempo sospeso, che agiscono tanto per passare il tempo, tanto per non far scendere il sipario su un mondo privo di senso, per continuare a trarre quel poco che rimane di umanità: un abbraccio, una frase spezzata, un bisogno immediato. Ragionevole è quel comportamento che palesa ragioni adeguate. (Giussani) Ragioni adeguate qui non si palesano né dai protagonoisti né dal regista. Uno se le deve provare ad immaginare.
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