Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
Califano, ingessato come sempre, fa il bulletto dal cuore d'oro e pronuncia qualche battuta tipica del personaggio ("se il nemico te l'ha messo nel culo, evita di agitarti: faresti il suo gioco"). Paolella dirige, comunque, con buon mestiere, tirando la carretta verso un risultato più che dignitoso, anche considerando la media dei prodotti consimili che venivano propinati agli spettatori in quel periodo. Dopo questo film, la carriera cinematografica di Califano, appena agli inizi, subisce una brusca interruzione, a causa di una serie di accuse legate al consumo di droga che lo conducono in una cella di Rebibbia. Peccato, poteva rivelarsi un personaggio corrispondente al milanese Celentano o al napoletano Merola. E comunque "Gardenia", per il quale il Califfo scrive anche le musiche, è un filmetto che si può tranquillamente guardare. (8 agosto 2008)
Il proprietario di un ristorante, soprannominato Gardenia, si mette contro la malavita che gestisce il traffico di droga a Roma, proprio per tenere il proprio locale fuori dal giro dello spaccio. Costretto dai metodi violenti dei malviventi, anche Gardenia adotterà le maniere forti, riuscendo a sgominare l'organizzazione.
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