Regia di Vittorio Sindoni vedi scheda film
Commedia dolceamara, più dolce che amara, sulla paura di invecchiare: e siamo nello stesso anno di Amici miei. Inutile dire che fra i due film le differenze non sono poche, è evidente che questa modesta - e pure apprezzabile nella fattura - opera di Sindoni, per la trama un po' stiracchiata e le situazioni grossolane lasci il tempo che trova. Ma nei suoi centocinque minuti di durata fa anche in modo di sbrigliare un Walter Chiari in gran forma, che assistito da una serie di spalle di buon calibro (Luciano Salce, Leopoldo Trieste, Valentina Cortese, Enzo Robutti) a tratti realmente dilaga. Il terrore della morte è qui solo un timido spauracchio, però: principalmente ciò che interessa a questa sceneggiatura di Ghigo De Chiara e del regista è di ironizzare sulle smanie di attivismo e potenza dei neo-cinquantenni, generazione al giro di boa esistenziale contrassegnato acerbamente dalla tremenda parola 'nonno'. Nulla di trascendentale, ma una nota positiva per quanto riguarda i titoli di testa: il cast viene interamente presentato - anche quello tecnico, segretarie ed elettricisti inclusi - alla scena del matrimonio che apre la storia, facendoci così conoscere ed abbinare (caso piuttosto raro nella storia del cinema) volti e nomi di tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione del film, anche dello stesso regista. L'unico che manca all'appello è il produttore, Luciano Giotti (per la Megavision): ma il suo nome - sarà un accostamento voluto? - compare in sovraimpressione sulle spalle del prete (il rappresentante della divinità, insomma) nel momento del 'sì'. 4,5/10.
Due cinquantenni, un pilota ed un avvocato, si ritrovano all'improvviso nonni: la figlia del primo e il figlio del secondo si sposano ed hanno una bambina. Per non arrendersi all'età ed alla nuova condizione di 'nonno', i due le tentano tutte... fino a riprovarci con la paternità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta