Nei primi anni del 1300 un gentiluomo francese lascia il suo castello per andare in guerra. Il piccolo François non fa a tempo a salutare il genitore che sorprende la madre nel letto con l'amante. Il ragazzino non ci pensa due volte e uccide l'uomo. Cresciuto, François parte in guerra, accompagnato dal figlio Arnaud, lasciando a casa la moglie e la figlia Beatrice. I due, dopo quattro anni di prigionia, tornano a casa e François, innamoratosi della figlia, la violenta.
Note
Ispirato al "Beatrice Cenci" di Riccardo Freda, allora amico di Tavernier, un melodramma complesso ma affascinante. Rigorosa l'ambientazione medioevale, su sonsulenza di Jacques Le Goff.
Con "Il quarto comandamento", Bernard Tavernier ci catapulta in un medioevo torbido perché carico di un'atmosfera annichilente. Un film dall'impronta melodrammatica, affascinante perché dichiaratamente decadente. Omaggio dichiarato al film "Beatrice Cenci" di Riccarfo Freda. A dimostrazione che l'umiltà è soprattutto una prerogativa dei grandi.
un bel ritrattino del medioevo francese, decisamente diverso da come di norma viene "edulcoratamente" rappresentato. un Tavernier duro e puro (finanche con illuminazione naturale), non per deboli di cuore. Donnadieu e Delpy indimenticabili.
Rec. breve
Il più sottovalutato e sfortunato dei film di Bertrand Tavernier. Raramente al cinema il Medioevo è stato rappresentato in modo così realistico, tragico, cruento, barbaro e selvaggio, tanto da ricevere anche le lodi del grande storico medioevale Jacques Le Goff. "Quarto comandamento" è un affresco potente, cupo, crudo, brutale. Scritto benissimo da Colo… leggi tutto
film particolare,con ambientazioni medievali.abbastanza interessante anche se non un capolavoro.se lo trovo lo comprero' solo per un motivo...voto.5.5.
piccola postilla:l'ho visto 2 volte e la seconda visione su canale5,e' stata tagliata nelle parti diciamo cosi'"ose'". leggi tutto
L'unica cosa gradevole di questo film è Julie Deply, perché il resto è indigesto. La sceneggiatura della moglie di Tavernier si sforza di dipingere un Medioevo più cupo e disumano possibile, facendo uso anche degli stereotipi in merito del femminismo. Mi riferisco alla frase (e alla supposta credenza) "Le donne non hanno un'anima", in base alla quale viene abbandonato il cadavere di una… leggi tutto
Nella pianura alluvionale. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia,…
ALTO MEDIOEVO (dalla caduta dell' ìimpero romano - 476 - all'anno mille, convenzionalmente).
Film che ne trattino ce ne sono stati tanti, in questa playlist "snella" ne elenco undici*, i pochi che amo…
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Commenti (2) vedi tutti
Con "Il quarto comandamento", Bernard Tavernier ci catapulta in un medioevo torbido perché carico di un'atmosfera annichilente. Un film dall'impronta melodrammatica, affascinante perché dichiaratamente decadente. Omaggio dichiarato al film "Beatrice Cenci" di Riccarfo Freda. A dimostrazione che l'umiltà è soprattutto una prerogativa dei grandi.
commento di Peppe Comuneun bel ritrattino del medioevo francese, decisamente diverso da come di norma viene "edulcoratamente" rappresentato. un Tavernier duro e puro (finanche con illuminazione naturale), non per deboli di cuore. Donnadieu e Delpy indimenticabili.
commento di giovenosta