Regia di Serge Korber vedi scheda film
E' un passabile film su argomenti interessanti, forse trattati meglio nel romanzo da cui è tratto. Esso risente anche della "compressione" a cui spesso va soggetta la pellicola tratta da un'opera letteraria, e ne soffre; per questo, secondo me, sono po' tirate via sia la crisi matrimoniale che il cambio di intendimento della protagonista, soprattutto quanto al suo impegno politico.
La carne al fuoco, tuttavia, è molta. Si accenna alla possibile relazione tra il buttarsi della donna nell'attivismo di sinistra e la noia del suo rapporto coniugale, compare brevemente un prete comunista e abortista, si parla di rapporti con i figli e di tragiche incomprensioni. Si fa anche vedere come delle parole che feriscono, dette in un particolare momento, possano letteralmente uccidere una persona. Le problematiche sono insomma tutte interessanti, come dicevo, ma la sceneggiatura le tratta in modo abbastanza superficiale, talora con una certa fretta. Forse essa è il principale difetto del film. Al regista do la sufficienza, e segnalo la bella scena finale con la corsa disperata del figlio sui prati innevati. Ad Annie Girardot e a Jean Rochefort, attore bunueliano, assegno un bel sette.
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