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La cripta e l'incubo

Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film

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La recensione su La cripta e l'incubo

di mm40
3 stelle

Il conte Karnstein è comprensibilmente preoccupato: ogni volta che sua figlia Laura ha un incubo, il protagonista di quel sogno premonitore muore nella realtà. L’uomo convoca così nel suo castello uno studioso, affinché metta chiarezza in certe antiche carte di famiglia che tirano in ballo un’antenata strega.

Sul finire della sua pur lunga carriera, Camillo Mastrocinque (classe 1901, attivo nel cinema dagli anni Trenta) attraversò un periodo, se così si può dire, sperimentale; dopo una nutrita serie di operine popolari, soprattutto commedie (celebri quelle con Totò), il Nostro si dedicò infatti anche all’horror sfornando questo La cripta e l’incubo, gotico all’italiana certamente al passo con i tempi. Nonostante gli sceneggiatori accreditati siano tali Robert Bohr e Julian Berry, è noto che dietro a tali pseudonimi si celassero gli italianissimi Torino Valerii ed Ernesto Gastaldi; allo stesso modo dietro la macchina da presa viene citato un certo Thomas Miller (vaga assonanza con Camillo, se si vuole); l’origine della storia sarebbe infine il racconto Carmilla dell’irlandese J. Sheridan Le Fanu (1872), come successivamente dichiarato dagli autori del copione. La pellicola è a ogni modo una coproduzione italo-spagnola con mezzi piuttosto modesti e un solo ‘effetto speciale’: la presenza di Christopher Lee come protagonista, saldo nel suo ruolo; al suo fianco si trovano fra gli altri Ursula Davis, Adriana Ambesi, Vera Valmont, Josè Campos, Carla Calò e altri interpreti sufficientemente anonimi, e per il nome e per il volto. Quel che principalmente manca a un titolo di questo stampo è la tensione, realmente a livelli minimi per tutto il film; il mistero scarseggia e la trama perde di mordente molto presto, oltre all’inevitabile considerazione sulla poca originalità della storia in sé. Nonostante il risultato mediocre, Mastrocinque ci prese gusto e girò di seguito un altro horror, questa volta con la magnifica Barbara Steele: Un angelo per Satana (1966). 3,5/10.

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