La recensione su L'avventuriero della Louisiana

L'AVVENTURIERO DELLA LOUISIANA (1953) ♥

Non ci sono pellirosse nè cowboys nè combattimenti di soldati. Neppure praterie, deserti, montagne rocciose. Ci sono però belle partite di poker sul battello del grande fiume che possono costare la vita sia a chi perde sia a chi vince. I cavalli ci sono ma trainano cocchi guidati da eleganti signorine.

L'eleganza degli abiti e degli ambienti è anzi una caratteristica peculiare di questo film (che è stato definito "un western in costume") ma rappresenta solo un inconsistente velo sotto il quale, insieme a pochi gentiluomini, pullulano i soliti malfattori senza scrupoli dai modi spicci. Bisogna guardarsi anche le spalle, possono colpire a tradimento.

Attenzione Tyrone, i gentiluomini sono un ulteriore pericolo: sono più leali (non sempre) ma possono sfidarti a duello per i più svariati motivi, l'unica differenza è che preferiscono l'arma bianca alla pistola.

E tu sembra proprio che i nemici te li cerchi.

Hai sì il vantaggio di essere un abile spadaccino perchè tuo padre era un grande maestro di scherma. Ma la professione che ti sei scelta, quella del giocatore d'azzardo "onesto", vincente solo perchè molto abile, è una sfida al limite dell'utopia. Aggiungi che, determinato e sicuro come ti senti, hai deciso sin dal primo momento che prima o poi ammetterà di essere innamorata di te la più bella del reame (la rossa Piper Laurie, ventenne) benchè destinata, già prima di conoscerti, a diventar sposa di un ricco banchiere che non fa che insistere per annunciare il loro fidanzamento....

Ancora: tanto per complicarti ulteriormente la vita, c'è un' altra bella ragazza (Julie Adams, 26 anni) che credono la tua amante: un altro motivo perchè qualcuno ti odi.

E hai pure la pretesa, partendo dal nulla, di metter su una avveniristica casa da gioco a New Orleans!

Sono solo cenni, che mi auguro sufficienti ad indurre qualcuno a vedere il film, interpretato da un Tyrone Power qui quarantunenne ma ancora affascinante, almeno per le sue tantissime ammiratrici di allora (tra cui la mia mamma) che lo avevano eletto a "bellissimo" (in gara con Robert Taylor) da oltre dieci anni, fine anni trenta.

Mentre i nostri padri continuavano a vedere in lui Zorro (1940) e Jess il bandito (1939), personaggi che, benchè interpretati dopo da tanti altri validi attori, penso abbiano ancor oggi il suo volto nella memoria di molti.

(Tyrone Power con Linda Darnell in "Il segno di Zorro, 1940)

(Tyrone Power è "Jess il bandito", qui con la madre. 1939)

Torniamo al nostro film. Fotografia di gran livello (come sempre quando il regista è Rudolph Matè) sia dei bei panorami e ambienti sia della curata ricostruzione della città di New Orleans. E anche pregevole colonna sonora (nomination all'Oscar). Ottima pertanto la resa spettacolare di questa pellicola.

Impeccabili gli attori, a cominciare dal protagonista (che purtroppo ci lasciò troppo presto, a soli 44 anni, poco dopo il suo ultimo splendido film "Testimone d'accusa"). (♦)

E poi le due attrici che ho già citato, Piper Laurie (mi piaceva tantissimo, l'avevo ammirata in un paio di film con Tony Curtis) e Julie Adams ("Il mostro della laguna nera") entrambe nelle loro deliziose giovinezze, che si confermarono con brillanti carriere davvero brave attrici: sono due anziane signore cui auguro ancora lunga vita.

Il giocatore d'azzardo, abbiamo visto, deve affrontare molti problemi. Ma non da solo: un valido amico ce l'ha ed è interpretato da John McIntire, volto ben noto a chi ama il western, 40 anni di carriera, sempre comprimario di lusso.

Non ricordavo invece, dunque una piacevole sorpresa, Paul Cavanagh: caratterista con un centinaio di pellicole al suo attivo, qui lascia il segno impersonando assai bene un vero gentiluomo, attempato maestro di scherma che non disdegna i duelli e non disdegnerebbe neppure che il giocatore d'azzardo fosse scelto dalla sua bella figlia dai capelli rossi. 

Altri attori meriterebbero di essere ricordati, perchè i personaggi significativi in questo film sono parecchi. Mi limito invece a citare Dennis Weaver (che tutti ricordiamo in "Duel", primo film di Spielberg). È presente per soli tre minuti, il tempo di proporsi per una partita a poker, perdere tutto e trarne la più irreparabile delle conseguenze.

In definitiva, mi sembra un film meritevole di non essere dimenticato. Ne consiglio la visione.

Buona anche in rete, su YouTube:

https://youtu.be/BJmP-sUSYTI

(Paul Cavanagh in "L'avventuriero della Louisiana")

Una curiosità: esordisce, in sordina, in questo film Anita Ekberg; brevissima apparizione, come damigella di una sposa.

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 (♦)

https://gaetanosaglimbeni.jimdo.com/attori-stranieri/tyrone-power/

(Tyrone Power, duello mortale sul "set" sotto gli occhi della Lollobrigida)