Regia di David Fincher vedi scheda film
Durante la visione mi sono sovvenute le affinità con un altro cult movie nel quale la violenza non è fine a se stessa ma una strumentalizzazione intelligentemente calcolata e mirata: Pulp Fiction!
Un'opera sicuramente sopra le righe, con un Brad Pitt in un ruolo al quale non eravamo abituati e un Norton come sempre bravissimo e perfettamente a suo agio in questo tipo di personaggio. Da troppe parti si può leggere la trama e quindi me la risparmio; piuttosto mi sentirei di sottolineare che probabilmente saremmo in molti a condividere le idee critiche sul consumismo esasperato, compresa l'alienazione dell'attuale stile di vita occidentale, ma, purtroppo, resterebbero ben pochi a intraprendere qualcosa di efficacemente risolutivo (non alludo a soluzioni del genere, ci mancherebbe, ma la pigrizia bloccherebbe anche reazioni molto più soft). Non siamo nemmeno in grado di liberarci dei politici disonesti, quindi chapeau a Fincher che, seppur utopisticamente, grazie a un'intelligente sceneggiatura e a una fotografia coinvolgente oltre misura, è riuscito a instillare nei nostri occhi una buona dose di gocce meditative, e questo è già qualcosa.
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