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Fight Club

Regia di David Fincher vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Fight Club

di GARIBALDI1975
8 stelle

 

 

Apologia dell'autodistruzione e dell'anti-consumismo. "L'automiglioramento è masturbazione", invece nell'autodistruzione c'è  l'essenza della nostra esistenza, secondo Tyler Durden, l'ispirato filosofo del Fight Club.  Aspettatevi di essere scioccati, spaventati, emozionati e ... sventrati. Tyler parlando ai coscritti dice: "sentite, balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame". Ma andiamo con ordine ...

 

Il protagonista (Edward Norton) lavora come perito d'incidenti per una grande casa automobilistica.  Soffre di insonnia, è ansioso e stordito dal jat lag, a cui è continuamente sottoposto a causa del suo lavoro, che considera schifoso; il suo capo è un automa, la sua autostima la misura con i beni di consumo che possiede; sfogliando il catalogo Ikea si domanda: "quale tipo di salotto mi caratterizza come persona? ... Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania"

 

Per alleviare i postumi della sua veglia infinita, inizia a frequentare assiduamente tanti gruppi d'ascolto psicologico per malati incurabili, fingendosi malato, sino a diventarne totalmente dipendente. Solo in compagnia di chi lotta con la paura cronica egli può abbandonarsi a se stesso ed essere sereno, tanto da lasciarsi andare in un piagnisteo corale, con tanto di lacrimoni. Scopre la cura per l'insonnia: piangere a dirotto insieme a tutti gli altri malati.

 

In questo contesto, davvero allucinante, conosce Marla Singer (Helena Bonham Carter) la quale si unisce al gruppo di chi ha il cancro ai testicoli, (mi chiedo come donna cosa abbia inventato per farsi ammettere? non oso tentare una risposta ...); a questo punto il protagonista (Norton) sa che non è il solo a fingere di essere malato per partecipare ai gruppi d'ascolto.  Marla è un personaggio singolare. Cammina indifferentemente nel traffico, fregandosene di chiunque la possa investirla. Si nutre di sigarette ed emozioni disfunzionali. La sua filosofia di vita è che può morire da un momento all'altro; la tragedia, dice, 'è che non succede'.

 

Poche settimane dopo, il protagonista (Norton) si ritrova su un altro aereo in volo in per periziare l'ennesimo incidente d'auto e il ragazzo seduto accanto a lui è un burlone dai capelli irti, un guascone ... inizia a parlare con lui; quest'incontro gli stravolgerà la vita. Questo guascone è Tyler Durden (Brad Pitt); un personaggio spericolato, disinibito, egli personifica l'anticonformismo, promuove l'anarchia dal consumismo. "Quando abbiamo perso tutto, siamo liberi di fare qualsiasi cosa", dice. All'inizio ho parlato del Fight Club come dell'apologia dell'autodistruzione come ricerca della propria esistenza, di dare un senso ad essa, semmai esistesse ... ma non solo. E' un manifesto contro il consumismo e lo è in modo esplicito;  Tyler Durden, il filosofo creatore del Fight Club afferma:  "Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! ...

 

 

Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie ...

 

 

Le cose che possiedi alla fine ti possiedono".

 

 

Mi piacerebbe andare fino in fondo su questo argomento, ma questa non mi sembra la sede giusta per approfondire il tema, invero qui si deve parlare di cinema, non di sociologia. Una cosa ci tengo a precisarla: nel film c'è violenza, ma sbaglia chiunque lo voglia banalmente etichettare come un film violento o sulla violenza. E' un film che tratta di scelte: essere attivi e autodeterminare la propria vita, svicolando i ruoli e le etichette sociali, oppure vivere con letargia (!?!). Si tratta di scegliere: svegliarsi e rendersi conto che ad un certo punto nel passato la società ha buttato nel bagno i nostri sogni , mettendoci le mani alla gola, con forza, per sottometterci e farci abbassare al conformismo. Siete disposti a farvi questa analisi? Se la risposta è 'si' ... allora Fight Club è il film che fa per voi.

 

Il film è divertente e girato con stile frenetico. Il personaggio di Norton inizialmente è un yuppie incapace di dare un senso alle regole aziendali. Marla è una drogata di   disperazione e ha necessità di sterminare se stessa tramite l'amore hard-core. Tyler è inclassificabile, un cane sciolto in grado di iniziare una guerra. Invece,  crea il Fight Club, una specie di gruppo (non di ascolto) ma di 'mazzate' da orbi, per gli uomini che hanno bisogno di esprimere la rabbia interiore, per stare meglio con se stessi.

 edward norton fight club wallpaper HQ Wallpaper

 

Le scene del film vanno dall'interessante al pericoloso, dallo stravagante all'eccentrico, dal pugilato a mani nude al terrorismo urbano. La violenza si diffonde sul territorio, perchè raggiunge lo scopo psicologico sperato.  Ma non mai fine a se stessa, è indirizzata alla sovversione con il messaggio anarchico.

 

 

Ottima interpretazione di Brad Pitt, finalmente fuori dai ruoli sensuali e da belloccio, che troppo volte gli hanno affibbiato. Norton è sensazionale, nella parte dello smidollato; ma ciò non è sorprendente,  aveva fatto bene questo ruolo anche in Schegge di Paura. Bonham Carter è anche inquietantemente sexy.

 

Il film esplode con energia, invenzione ed eccitazione. Ma dimenticavo la cosa migliore di Fight Club, l'eccellente sceneggiatura; chi di noi non ha indugiato, incantato, nell'ascoltare le sue R E G O L E (?): "Signori, benvenuti al Fight Club.

Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club.

Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club.

Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento.

Quarta regola: si combatte solo due per volta.

Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi.

Sesta regola: niente camicia, niente scarpe.

Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario.

Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere!"

Grandioso!

 

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