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Fight Club

Regia di David Fincher vedi scheda film

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La recensione su Fight Club

di Furetto60
6 stelle

Stravagante film, tratto dal primo romanzo di Chuck Palahniuk.

Il  protagonista è l’anonimo narratore, alias Edward Norton, un giovane consulente assicurativo di un’importante casa automobilistica, frustrato, insonne e depresso, perfetto prototipo dell’uomo contemporaneo, in perenne gara con un mondo frenetico, che corre più veloce di lui.Insoddisfatto anche della vita privata e tormentato dall’insonnia, è psicologicamente instabile; Il suo unico svago è lo shopping compulsivo di mobili IKEA, ma trova anche conforto  nel frequentare un gruppo di malati di cancro, lì incontra  Marla Singer, una ragazza che come lui simula malattie oncologiche, per giustificare la propria presenza in queste associazioni anonime di auto-aiuto. Sulla via del ritorno da un viaggio d'affari, il narratore incontra Tyler Durden, alias Brad Pitt, stravagante ed estroso fabbricante di saponette; al suo rientro trova, il suo appartamento bruciato, non ha un posto dove sistemarsi, prima pensa di contattare Marla, ma poi chiama Tyler. Si incontrano in un bar e discutono, poi si scazzottano senza motivo, nel parcheggio del bar. Il nostro che viene ospitato da Tyler,in una casa fatiscente, scopre che lottare a mani nude, gli procura sensazioni piacevoli, con il carismatico Tyler fonda il “Fight Club. un circolo clandestino e illegale, i cui membri prendono parte a violenti combattimenti in uno scantinato, di proprietà di un gangster; un luogo in cui  ci si può picchiare senza ragione, allo scopo di esorcizzare le ansie e le frustrazioni, una valvola di sfogo, unacatarsi” per affrancarsi da ogni angoscia, un’esperienza primitiva, brutale, un gioco al massacro, dove si ritiene di potersi rigenerare grazie alla cieca e bieca violenza.Il club si espande, ci sono sempre più adepti. Tyler Tyleropera al di fuori di qualsiasi  schema precostituito, veste alternativo, vive in una casa abusiva e disprezza la classe borghese dominante, vive ignorando ogni regola imposta dalla società, inseguendo  il proprio divertimento; affida “missioni” agli altri membri, costituisce un sedicente gruppo sovversivo  per perseguire il "Progetto Mayhem" di matrice eco-terrorista e anarchica, che attraverso atti vandalici, esprime il suo dissenso alla società capitalistica. Ma in realtà, Tyler Durden non sarebbe altro che una proiezione mentale del protagonista, una sorta di alter ego; anche Marla Singer, l’amante di Norton, in sostanza è un ulteriore strato della sua coscienza, lo specchio in cui  vede riflessi i suoi limiti e i suoi errori.

Nel percorso del nostro, il primo passo è la consapevolezza, che quel monotono tenore  di vita lo sta abbrutendo. Il suo subconscio, mediante l’istinto di sopravvivenza, come risposta a tale disagio esistenziale,crea un altro sé:Tyler Durden, che lo conduce gradualmente ad una nuova coscienza.Nel  finale, ormai raggiunta la maturità, può rinunciare a Durden, con la fusione dei due personaggi in uno, trovando nuovi valori attraverso cui elevarsi. Ispirato all'omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, è divenuto un film cult. Detrattori ed estimatori si contendono la piazza; certamente è un lavoro che non può lasciare indifferenti; le intenzioni politico-sociali dell’autore prima e del regista dopo sono ambiziose e si vede; tuttavia si ha come l’impressione che certe situazioni, come anche il finale, siano artefatte. Tanti premi, forse troppi, ma Pitt e Norton sono superlativi.

 

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