Regia di Natalya Vorozhbit vedi scheda film
L'esordio della Vorozhbit, regista e autrice teatrale ucraina, anticipa, in quattro storie, l'invasione russa dell'Ucraina, raccontandoci drammaticamente com'era la realtà di tutti i giorni sul fronte est, quello caldo ancora oggi, del Donbass. Nazionalisti ucraini e filorussi, in una guerra sotterranea e micidiale, che si trascina, su più larga scala, anche in queste ore. Il film subisce l'impianto teatrale della sceneggiatura della stessa regista, ma la staticità delle scene, tre all'aperto e una (la più emotivamente insonstenibile) al chiuso, ci raccontano che, ancora prima delle vicende politiche che hanno portato a quella situazione, sono sempre gli esseri umani a pagarne le conseguenze e, ahimé, ad esserne i principali protagonisti, con le loro scelte. Se il primo episodio, chiamiamolo così, va via con una certa leggerezza, anche se la tensione è dominante in questo film, e il secondo è forse il meno interessante, è con il terzo, agghiacciante, che esce tutto l'orrore, l'inferno e la disperazione: non soffrivo emotivamente in questo modo, almeno da "Garage Olimpo", dimenticato grande film sulla tragedia della dittatura in Argentina. Anche il quarto, con la stessa protagonista del terzo, è sconfortante e terribile, anche se in modo differente. Ovviamente la parte principale è dei dialoghi, freddi, raggelati, decisivi e importanti, ma anche gli attori, chiamati a prove difficili, sono eccellenti. Una riflessione rigorosa e dolorosa, su quella guerra, certo, ma che inevitabilmente prende "cattive strade" universali. Potente. A noleggio su Prime Video.
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