Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Dopo 65 anni di matrimonio, Nino (Pozzetto, Musella nel piano temporale che torna indietro ai tempi del primo flirt) rimane vedovo della sua Nina (Sandrelli/Ragonese). La figlia (Caselli), un'editrice di successo, per aiutare il padre nell'elaborazione del lutto decide di affiancargli un ghostwriter romano spiantato (Gifuni), che vede nella circostanza l'occasione per vedere finalmente stampato anche il suo primo romanzo. Nella casa prossima al delta del Po, piena di oggetti d'arte collezionati dall'ottuagenario, tra quest'ultimo e lo scrittore si instaura un rapporto che arriva a un esito imprevedibile.
Era dai tempi di La cena per farli conoscere (anno di grazia 2007) che Pupi Avati non infilava un film degno di questo nome. Il suo racconto intimista sullo smarrimento di un anziano davanti alla scomparsa di una moglie che pensava "immortale" come il loro amore è pieno di una poesia scevra da ogni tentazione leziosa. Merito anche dell'interpretazione lunare di Pozzetto, che compensa una direzione degli attori non sempre adeguatamente controllata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta