Regia di Claude Zidi vedi scheda film
Per quanto possa piacere, specialmente ai bambini svegli e agli adulti in cerca di svago, è un film di evasione che commette l’omicidio dell’anima del fumetto di Uderzo-Goscinny (di cui vi consiglio, tra l’altro, le irresistibili Avventure di Nicola, pubblicate da Einaudi, credo – libro che ha accompagnato la mia infanzia con gioiosa simpatia). Per quanto bravi, Clavier e Depardieu non possono trasmettere la folle lucidità di Asterix e Obelix, e senza il colore vivace delle vignette il film attesta una certa fiacchezza, una stanza routine. Vale come esperimento, abbastanza strombazzato e redditizio (ricordo che lo vidi al cinema, avevo forse otto o nove anni, non ricordo, e non mi esaltò – ero troppo legato all’originale?) di metempsicosi cinematografica e il risultato è simile alle trasposizioni fallite dei romanzi non filmabili. Allora Benigni era più che mai sulla cresta dell’onda, dopo l’esagerato successo de La vita è bella: il suo Detritus presenta caratteristiche a lui congeniali, ma deborda.
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