Regia di Spike Lee vedi scheda film
Film straordinario, da tutti i punti di vista, ha segnato la completa maturazione artistica di Spike Lee, regista afroamericano che, partito (sul finire degli anni 80) sulla scorta di un cinema demagogico, rozzo e superficiale, influenzato dall’estetica del videoclip e involontariamente grottesco, e’ diventato uno degli autori piu’ rilevanti e creativi del cinema USA degli ultimi tempi. A livello stilistico, e’ un’opera prodigiosa, per il fascino audio-visivo, l’eccentricita’ del montaggio (che metabolizza e sviluppa la lezione di Scorsese), la sapiente alternanza di tempi dilatati e improvvise sfuriate, il calibrato miscuglio di toni, la scioltezza nella direzione degli attori. A livello di contenuti, e’ un profondo ed articolato saggio sulle minoranze etniche, sul conformismo, sul pregiudizio, l’intolleranza, la paranoia, la paura, la violenza, il concetto di giustizia privata e, a livello subliminale, sul conflitto tra natura e cultura, sui bassi istinti che a fatica la civilta’ e il senso comune riescono a soffocare. Anche quando pare provare simpatia per i suoi personaggi, Lee non rinuncia mai a rivelarci con minuzia i procedimenti che portano all’esplosione della barbarie umana. Da brivido, per gli appassionati di punk e new wave, le sequenze ambientate al CBGB’s.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta