La recensione su eXistenZ

Name: La recensione su eXistenZ
Item: eXistenZ
Rating: 8
Author: cheftony

di cheftony

8 stelle

"Ottimo. Sì, è un autentico impulso di gioco. E' qualcosa che il tuo personaggio è nato per fare."

Il nuovo rivoluzionario videogioco eXistenZ, prodotto dalla Antenna Research, è in rampa di lancio e la game-designer Allegra Geller illustra in un seminario le sue caratteristiche proponendo una prova di gruppo. Uno spettatore, con una strana pistola di materiale organico, le spara, ferendola, facendo sospettare che un'azienda rivale voglia sabotare eXistenZ; Ted Pikul, assunto in prova al marketing dell'Antenna, deve prendersi cura di Allegra e giocare con lei ad eXistenZ per scoprire proprio all'interno del gioco se esso è stato sabotato o rovinato.

Ma come si gioca ad eXistenZ?

Cronenberg, tanto per cambiare, si butta sul futuristico e sull'interazione fisica uomo-macchina: si gioca inserendo uno spinotto in una bio-porta da farsi installare nel midollo spinale e da quel momento i game-pod (dei rosei joystick in carne anfibia) ti gettano in un mondo in cui la personalità fa a cazzotti con quella del personaggio che si va ad interpretare.
Ted e Allegra si ritrovano in scenari decisamente anormali, coinvolti in intrighi e piccole missioni che non dovrebbero portare a ripercussioni nella realtà. Non dovrebbero. Ma in fondo, la differenza fra mondo reale e mondo virtuale non sembra essere un abisso...
David Cronenberg cerca in qualche modo di ritornare alle origini con eXistenZ, mettendo su una storia di poco conto (la faida fra le super-organizzazioni antagoniste trovava il giusto peso anche nello splendido Scanners) intorno a cui ricamare le sue solite ma sempre strabilianti congetture sulla deriva presa dalla scienza, sulla compatibilità fra attrezzi tecnologici e corpo umano, senza dimenticare un tocco di splatter in alcune scene e un finale come sempre spiazzante; eXistenZ, in cui Jude Law e Jennifer Jason Leigh esibiscono una buona prova recitativa, ricorda in parte anche Il pasto nudo per la surrealtà e per i game-pod, con quest'ultimi che richiamano alla mente i viscidi Magwamp, oltre alla videocassetta che si fa carne in Videodrome.
Non uno dei migliori film del canadese Cronenberg, ma si inserisce come un piacevole elemento estraneo nella seconda parte della sua filmografia, via via sempre meno sci-fi e più esistenziale.