Trama
Newark, 1960. Prima di diventare uno dei gangster più famosi degli Stati Uniti, Tony Soprano ha dovuto formarsi. Per tale ragione, il giovane Tony viene posto sotto la tutela di Dickie Moltisanti, suo zio. Si ritroverà così a dover destreggiarsi tra le molteplici rivolte che interesseranno le comunità afroamericane e italiane della città.
Approfondimento
I MOLTI SANTI DEL NEW JERSEY: QUANDO TONY SOPRANO ERA SOLO ANTHONY
Diretto da Alan Taylor e sceneggiato da David Chase e Lawrence Konner, I molti santi del New Jersey racconta la storia del giovane Anthony Soprano, che cresce in un momento particolarmente esplosivo della storia di Newark, nel New Jersey. Le bande rivali di gangster stanno prendendo sempre più potere destabilizzando la potente famiglia mafiosa dei DiMeo che aveva indisturbata esercitato il controllo su una città afflitta da diversi scontri tra le varie comunità. Dickie Moltisanti, zio che Anthony venera, è sopraffatto dai cambiamenti e fa fatica a destreggiarsi tra le sue responsabilità professionali e quelle familiari. Tuttavia, è lui che "addestrerà" il nipote, adolescente influenzabile e impressionabile, permettendogli di diventare il formidabile boss mafioso Tony Soprano.
Con la direzione della fotografia di Kramer Morgenthau, le scenografie di Bob Shaw e i costumi di Amy Westcott, I molti santi del New Jersey riprende i personaggi creati dalla fantasia di David Chase per la serie televisiva I Soprano per raccontare come il giovane Anthony sia diventato l'indimenticabile Tony Soprano. Con le sue sei stagioni, I Soprano è considerata una delle serie più importanti e significative di tutti i tempi, premiata con 21 Emmy Awards, 5 Golden Globes e 2 Peabody Awards. Il progetto di un lungometraggio che narrasse la storia della prima generazione dei Moltisanti e dei Soprano è nato prima ancora che la serie venisse trasmessa ma è stato ripreso soltanto nel 2019, a venti anni esatti dal primo episodio. "Ci sono tre o quattro trame all'interno del film ma quella più importante riguarda il giovane Tony e colui che egli considera il suo mentore, lo zio Dickie Moltisanti. In altre parole, si racconta l'influenza che Dickie ha esercitato su Tony", ha sottolineato Chase. "Volevo far rivivere I Soprano attraverso una generazione precedente a quella presentata nella serie e, in particolar modo, attraverso le figure di Junior e Johnny, zio e padre di Tony. Johnny, poi, nella serie è presente solo nei flashback: seppur morto, gioca sempre un ruolo importante nella vita del figlio".
"I molti santi del New Jersey non ha uno schema classico. Solitamente, un film ha un eroe che attraversa una crisi per poi risolverla", ha proseguito Chase. "Il film non segue questo schema: è piuttosto un lavoro corale che intreccia diversi personaggi e diversi intrighi. Il tono è quello della commedia, ovviamente, e ciò deriva dalla doppia vita dei personaggi, "lavorativa" e familiare. Come si intuiva anche nella serie, Tony non è un mafioso come gli altri ed è questa la ragione per cui lo amiamo. Inoltre, tra i tanti temi affrontati non potevamo non prendere in considerazione quello dell'immigrazione. Giunto in America, chiunque può forgiare il proprio destino, cambiare identità e avere nuove ambizioni: è il sogno americano. Tentare di agguantarlo è giusto, fallire facile".
Il cast
A dirigere I molti santi del New Jersey è Alan Taylor, regista statunitense. Classe 1965, si è laureato all'University of Toronto e ha conseguito un master presso la Tisch School of the Arts. Attivo soprattutto in ambito televisivo, ha diretto diversi episodi di serie come Sex and the City, Roma, Lost, Boardwalk… Vedi tutto
Note
Prequel dell'iconica serie I Soprano.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Pessima sceneggiatura.
commento di gruvieraz