Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un capolavoro triste e bellissimo.
Uno dei più riusciti film di Woody Allen. In una New York cupa e grigia, Allen, per mostrarci la sua amara visione del mondo, ci racconta due storie. Nella prima Landau è un oculista filantropo che è costretto ad uccidere la sua isterica amante per paura che lei gli distrugga la famiglia. Nella seconda Allen è un documentarista sensibile e cinefilo, è separato dalla moglie ma si innamorerà di Mia Farrow, che gli verrà soffiata da Alda, un comico idiota e senza scrupoli. La prima storia è a 'lieto fine', la seconda no. Landau la fa franca, Allen ne esce sconfitto. Eppure il primo si macchia di un crimine odioso, mentre il secondo è un uomo puro. Non esiste nessuna giustizia né terrena né ultraterrena, non c'è alcuna ricompensa per le buone azioni e nessuna punizione per quelle brutte. La religione è solo un balsamo per renderci l'esistenza più sopportabile. Siamo in balìa unicamente di un terribile e cieco fato, che punisce e premia indistintamente, a caso. L'episodio con Landau è raccontata con toni thriller qua e là hitchcockiani, quello con Allen è narrato in modo più leggero, ma va a segno come l'altro, riuscendo ad essergli uguale e contrario, completando e chiarendo il pensiero dell'autore sull'esistenza. Un capolavoro triste e bellissimo.
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