Regia di Woody Allen vedi scheda film
Tra i film più maturi di Allen, Crimini e misfatti si divide in due storie: la prima riguarda un oculista ebreo che fa uccidere un'amante divenuta pericolosa per la sua rispettabilità, la seconda riguarda un documentarista che non riesce a conciliare vita privata e professionale. Non si tratta di un film ad episodi perchè le due vicende sono sottilmente intrecciate, pur scorrendo in parallelo e incontrandosi soltanto nel finale. Entrambe le parti del film sono complesse e appassionanti, ma quella che suscita l'impressione più forte è senz'altro quella che ha per protagonista l'oculista, interpretato magistralmente da Martin Landau. Sfruttando abilmente la fotografia di Sven Nykvist che bagna nei colori autunnali, Allen propone una riflessione gelida e inquietante sul libero arbitrio, il silenzio di Dio e i limiti dell'etica, che sarà ripresa quasi vent'anni dopo in Match point, film ugualmente brillante ma che non raggiunge la genialità di Crimini e misfatti. La parte del film interpretata dallo stesso Allen, Mia Farrow e Alan Alda è più consueta rispetto alle opere precedenti, forse non troppo originale, ma ugualmente insostituibile. Lo humour alleniano produce anche qui battute divertenti che strappano la risata, ma il tono prevalente resta grave e drammatico (la combinazione fra le due componenti, comunque, resta più felice che nei precedenti film drammatici dell'autore come Settembre o Interiors).
voto 9/10
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