Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Il primo film in lingua inglese di don Pedro è un cortometraggio tratto da "La voix humaine" di Jean Cocteau di 30 minuti, che si inserisce in una serie di adattamenti del monologo realizzati per celebri attrici come Anna Magnani, Ingrid Bergman e Rosamund Pike. Tilda Swinton raccoglie con bravura il testimone interpretando la protagonista, una donna abbandonata dal suo partner che cerca di convincerlo a tornare con un lungo monologo in cui rievoca le diverse fasi del loro rapporto e le emozioni contrastanti che vive subito dopo la rottura, dalla gioia e la riconoscenza per aver condiviso i quattro anni più belli della sua vita alla disperazione per la rottura ormai irreversibile. Nonostante la breve durata, Almodovar ne fa un compendio riuscito del melodramma passionale e dei personaggi "sull'orlo di una crisi di nervi" così tipici della sua opera, con una sontuosa fotografia che privilegia i colori primari secondo uno schema cromatico debordante e un monologo dell'attrice che occupa circa metà della durata del corto, in cui la Swinton modula magistralmente gli stati d'animo del personaggio, con una sostanziale fedeltà allo spirito della pièce. Dopo il bellissimo "Dolor y gloria" di natura strettamente autobiografica, Almodovar torna ad una prospettiva femminile su un testo che già era risultato una fonte di ispirazione per il film del 1988 con Carmen Maura, e il risultato è un ennesimo tassello di un'opera fra le più mature ed omogenee del cinema contemporaneo, anche in versione "short", con l'androgina Swinton che dopo essere stata musa di Jarman, Guadagnino e di tanto cinema indie, qui disegna con pochi ma precisi tocchi un dolore e un bisogno di vivere e amare che non scivolano nel camp e risultano straordinariamente attuali.
Voto 8/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta