Nonostante nutra grossi dubbi sulla loro relazione, una donna (Jessie Buckley) parte in viaggio con il nuovo ragazzo Jake (Jesse Plemons) per raggiungere la fattoria di famiglia di lui. Mentre una bufera di neve la blocca in casa in compagnia della madre (Toni Collette) e del padre (David Thewlis) del partner, la giovane incomincia a mettere in dubbio tutto ciò che pensava di sapere o di aver capito a proposito del fidanzato, di se stessa e del mondo in generale
La prima regola di un sceneggiatore è di non mentire allo spettatore. E qui si mente alla grande. Si depista, si ingarbugliano le carte, si aprono spiragli che non portano da nessuna parte. Si guarda un polpettone di 2 h sperando di trovare un finale che spieghi, e che invece non esiste. Bugiardo, pretenzioso e mortalmente noioso.
Boh! Che dire? Sembra David Lynch che fa teatro. O forse no. Insomma abbastanza allucinato come film, complicato anche da non poche citazioni. L’ho guardato fine alla fine (134 minuti…) solo per vedere come andava a finire.
quando la scrittura impetuosa di quel geniaccio di Kaufman viene "filtrata" da dei "metteurs en scene" di altrettanto talento - vedi Jonze o Gondry - il risultato finale diventa magicamente più incisivo. quando invece gli si lascia briglia sciolta, specie nel caso degli ultimi 2 film, il tutto diventa molto più cervellotico e meno a fuoco.
Film strano, per certi versi un po' allucinato, che alla fine lascia un po' una sensazione di incompiuto. L'inizio è davvero splendido, con il quadretto familiare e i misteri attorno che intrigano in maniera notevole, ma poi il film perde il filo del discorso, non riesce a mantenere le attese a livello di racconto. Buon film, ma prometteva di più
Ottima (e libera) trasposizione filmica dell'omonimo romanzo di Iain Reid. Profonda, commovente e misteriosa riflessione sul tempo, il senso della vita e la solitudine, che esplicita il primo musical di Rodgers-Hammerstein ma per chi scrive allude in parte anche a "Our Town" di Thornton Wilder e "...All You Zombies..." di Robert A. Heinlein.
Un film diretto (e, d’accordo, sì, anche sceneggiato, ci mancherebbe altro) da (un iper-ur-post) Charlie Kaufman traendolo - però senza tradirlo - da un - rintocchino le campane, squillino le trombe - soggetto non suo, ma comunque pervaso da una sui(ni)tà ben riconoscibile? Dopo la pausa lustrale post-“Anomalisa” l’autore di… leggi tutto
Prima di avventurarmi nella sinossi e nel commento di questo film, è doveroso avvisare, senza mezzi termini, che si tratta di un prodotto cinematografico criptico ed estremamente cerebrale e complesso. Bisogna predisporsi alla visione, sapendo che sarà un bel rompicapo. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore Ian Reid «Sto… leggi tutto
The point, my friend, is that there's no point. Uh-uh. O meglio: nessun punto che vada oltre ciò che risulta evidente dopo 10 minuti. Chiarito ciò, vediamo di proseguire affrontando le questione veramente importanti. Dunque, 2 ore e 14 minuti. Tanto è durata. Tanto durerà per i futuri sventurati che si cimenteranno temerariamente nell'impresa.
2 ore… leggi tutto
Io credo che l'arte sia, in primis, una forma di comunicazione. Si avvale di linguaggi originali forgiati dall'artista/creatore per esprimere verità fondamentali del sentire umano. Ma, proprio in quanto aspira alla rappresentazione dell'essenza, ha una vocazione universale e, soprattutto, deve avere una sua ferrea coerenza mutuata dall'unitarietà stessa dell'oggetto, fisico o…
Un film tecnicamente perfetto: imprevedibile dal primo all’ultimo minuto. Recitato a meraviglia, diretto con grande maestria, dialoghi fitti, riferimenti colti, citazione letterarie. Un mix non facile che si trasforma a partire da un incipit ridotto all’osso (il viaggio di una giovane coppia sotto una tormenta di neve) ma che gradualmente irrompe nelle nostre coscienze fino a…
“Pieces of Her” - là dove “pieces” sta per i qui senz’altro famigerati flashback utilizzati come una vera e propria side story ed “her” sta per la come sempre in ogni…
Voi Siete Qui: "Don't Move, Stay Still."
Quel non luogo iper-situato fra un battito di palpebre e l'altro, nel tempo [d(is)]stante tra l'assopirsi e il risvegliarsi: il nero assoluto di pellicola cinematografica non…
Prima di avventurarmi nella sinossi e nel commento di questo film, è doveroso avvisare, senza mezzi termini, che si tratta di un prodotto cinematografico criptico ed estremamente cerebrale e complesso. Bisogna predisporsi alla visione, sapendo che sarà un bel rompicapo. Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore Ian Reid «Sto…
E come ogni fine/inizio anno mi trovo a fare il bilancio dei film che ho gustato nei dodici mesi precedenti alla data di "giudizio". Ricco è stato l'anno trascorso di visioni che hanno ampliato la mia cultura e…
Fin dalla prima inquadratura del poetico film di Charlie Kaufman ho corrucciato la fronte e drizzato le antenne. Ho intuito da subito che bisognava fare ben attenzione ad ogni inquadratura, sapevo che ogni dettaglio avrebbe fatto la differenza, e così è stato.
Jake e la sua fidanzata affrontano un lungo viaggio in macchina per raggiungere la casa dei genitori del ragazzo…
Che anno devastante ci lasciamo alle spalle! Il cinema inteso come sala cinematografica ne ha risentito almeno come il settore turistico, per citare… segue
- In un decennio d'iscrizione a FilmTV.it ho mai pubblicato una classifica dei migliori film - fra quelli cui ho avuto l'opportunità di assistere - dell'anno passato: lo faccio in quest'occasione perché…
Mia madre, nella camera da letto, tiene un vecchio armadio che si era fatta costruire da un artigiano quando si sposò. Lei ha severamente vietato ai figli di non giocare nella sua camera per evitare di danneggiare la mobilia a cui è molto affezionata. Però da piccolo la curiosità mi accecava e aspettavo il momento che uscisse per poter aprire quell’armadio. Le…
Scrivo questo commento appena finita la visione del film: cosa poco saggia da fare, visto che questo è un film che va metabolizzato.
Un film onirico, dalla trama poco comprensibile (almeno ad una prima visione, e almeno da me, magari altri l'hanno capita subito), e molto inquietante. Un bel film, almeno visivamente ed esteticamente (vabbè che con la neve si va sul sicuro, la…
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"-Forse guardo troppi film. Mi riempio di bugie per passare il tempo come un battito di ciglia, e quel battito dura lunghissimi minuti.
-È come il virus della rabbia, che si attacca ai nostri gangli e diventiamo noi stessi il virus.
-I virus sono mostruosi.
-Tutte le cose vogliono vivere. I virus sono solo un altro esempio di tutto.
-Mah..
-Anche le…
The point, my friend, is that there's no point. Uh-uh. O meglio: nessun punto che vada oltre ciò che risulta evidente dopo 10 minuti. Chiarito ciò, vediamo di proseguire affrontando le questione veramente importanti. Dunque, 2 ore e 14 minuti. Tanto è durata. Tanto durerà per i futuri sventurati che si cimenteranno temerariamente nell'impresa.
2 ore…
Lucy e Jake stanno andando a cena dai genitori di lui. Stanno insieme da un mese e mezzo e forse è presto per presentarsi a loro, pensa Lucy, che non è neppure realmente innamorata di Jake. La serata si trasforma lentamente in un incubo, in un’allucinazione fuori dal tempo.
I’m thinking of ending things, il fortunato romanzo d’esordio nella fiction per Iain…
Un film diretto (e, d’accordo, sì, anche sceneggiato, ci mancherebbe altro) da (un iper-ur-post) Charlie Kaufman traendolo - però senza tradirlo - da un - rintocchino le campane, squillino le trombe - soggetto non suo, ma comunque pervaso da una sui(ni)tà ben riconoscibile? Dopo la pausa lustrale post-“Anomalisa” l’autore di…
“Il tuo istruttore di scuola guida era uno junghiano?” “Sto pensando di finirla qui” (ma anche: “...di porre fine alle cose”), recita il titolo, allarmante, del romanzo…
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Commenti (15) vedi tutti
Logorroico, triste, assurdo, incomprensibile, grottesco, insensato, noioso, demenziale.
commento di ferniColto, imprevedibile, poetico. Un film magico e ostico.
leggi la recensione completa di siro17La prima regola di un sceneggiatore è di non mentire allo spettatore. E qui si mente alla grande. Si depista, si ingarbugliano le carte, si aprono spiragli che non portano da nessuna parte. Si guarda un polpettone di 2 h sperando di trovare un finale che spieghi, e che invece non esiste. Bugiardo, pretenzioso e mortalmente noioso.
commento di IlNinjaAlle larve!
leggi la recensione completa di mckUn film che frulla nel cervello e nella psiche.Ostico.
commento di ezioStrano, cerebrale, criptico. Sfida alla pazienza dello spettatore.
leggi la recensione completa di Furetto60Terribilmente tedioso e logorroico. Inutile. altro che Lynch. Voto: 3
commento di GARIBALDI1975Boh! Che dire? Sembra David Lynch che fa teatro. O forse no. Insomma abbastanza allucinato come film, complicato anche da non poche citazioni. L’ho guardato fine alla fine (134 minuti…) solo per vedere come andava a finire.
commento di green70film adatto a chi vuole vivere atmosfere inquietanti, senza pretendere alcun tipo di spiegazione logica
commento di coldbiciFilm onirico e inquietante, suggestivo esteticamente, ma con una sceneggiatura pretenziosa.
leggi la recensione completa di mgcgio2 palle.
commento di gruvierazquando la scrittura impetuosa di quel geniaccio di Kaufman viene "filtrata" da dei "metteurs en scene" di altrettanto talento - vedi Jonze o Gondry - il risultato finale diventa magicamente più incisivo. quando invece gli si lascia briglia sciolta, specie nel caso degli ultimi 2 film, il tutto diventa molto più cervellotico e meno a fuoco.
commento di giovenostaFilm strano, per certi versi un po' allucinato, che alla fine lascia un po' una sensazione di incompiuto. L'inizio è davvero splendido, con il quadretto familiare e i misteri attorno che intrigano in maniera notevole, ma poi il film perde il filo del discorso, non riesce a mantenere le attese a livello di racconto. Buon film, ma prometteva di più
commento di silviodifedeFilm con pretese filosofiche, tra realismo e scorci surreali, estremamente noioso, pretenzioso e ridondante, in pratica una noia mortale. Voto 2/10.
commento di alexio350Ottima (e libera) trasposizione filmica dell'omonimo romanzo di Iain Reid. Profonda, commovente e misteriosa riflessione sul tempo, il senso della vita e la solitudine, che esplicita il primo musical di Rodgers-Hammerstein ma per chi scrive allude in parte anche a "Our Town" di Thornton Wilder e "...All You Zombies..." di Robert A. Heinlein.
commento di Leo Maltin