Regia di Edoardo De Angelis vedi scheda film
Quel giorno si presentò con la neve che cadeva abbondante sulle vie di Napoli imbiancandole con veemenza ed in maniera subitanea.
Il freddo entrava con maggiore dimestichezza nelle abitazioni trasandate e vecchiotte come quella della famiglia Cupiello.
I Cupiello si accorsero che la casa era gelata nel momento in cui si svegliarono ed immediatamente si diedero da fare per vestirsi. Tutti attivi ed operativi per affrontare la giornata al meglio ad eccezione del figlio Tommasino, che faceva davvero fatica ad avere la meglio sull'ozio.
Intanto il capofamiglia si era già sistemato davanti al suo presepe che doveva portare a termine. A chiunque passava chiedeva pareri sulla sua opera in fase di ultimazione ma tutti la guardavano con indifferenza e superficialità pensando tra di sè che non era il caso di concedersi distrazioni di quel genere con tutti i problemi che c'erano da affrontare per mandare avanti la baracca.
Il figlio invece il suo giudizio secco e perentorio non si esimeva mai dal fornirglielo: il presepe non soddisfava le sue preferenze, punto e basta. Si esprimeva in tale maniera per puntiglio e non perchè disdegnasse realmente il presepe.
Era un mattacchione che aveva anche il vizio di rubare. Tra le sue vittime preferite c'era sicuramente lo zio, anche lui con l'attitudine a frodare. Ma in quel periodo a dare le maggiori preoccupazioni era la figlia per il fatto che voleva rompere i rapporti con il marito perché si era invaghita di un giovanotto pronto a ricambiare i suoi sentimenti. Soltanto la madre era a conoscenza di questa sua intenzione e se ne doleva in disparte con tanto ardore. Un giorno quel giovane, per circostanze del tutto fortuite, ebbe modo di frequentare la loro casa e fu in quell'occasione che la verità venne a galla. Una verità che scosse principalmente Lucariello(il padre) e che gli causò una malattia da cui non si riprese più. Lui, fragile ed attaccato profondamente alle cose semplici della vita, non ce la fece proprio a tollerare tutto quello scompiglio che si era creato dopo quell'evento. E pensare che nei minuti antecedenti alla catastrofe riponeva la sua attenzione sulla letterina di natale che il figlio avrebbe dovuto consegnare alla mamma, biasimandola perchè tra gli individui a cui augurava lunga vita mancava lo zio. È un particolare da tenere sicuramente in considerazione perchè ci fa capire che a tenerlo occupato erano sciocchezzuole di quel genere: non era abituato a misurarsi con i problemi più seri e rilevanti della vita. Quest'ultima versione di ''natale in casa Cupiello'' differisce lievemente da quella originale per l'aggiunta di qualche novità(la gara del presepe più bello che veniva fatta con il vicino di casa). Interpretata da un Castellito che non sfigura ma che in certi punti della commedia non convince del tutto. Non ha la fisionomia, le movenze e la parlata caratteristica del personaggio che interpreta ed è per questo motivo che in alcuni passaggi delude leggermente. Il più delle volte riesce però a far fronte a quei limiti perchè conosce bene i trucchi del suo mestiere visto che non è un attore ordinario. Avrebbe potuto guadagnare più punti se nella parte conclusiva, quella in cui Lucariello si prepara ad andare all'altro mondo attorniato dai propri familiari, ci avesse messo più sentimento e passione facendo commuovere. Tommasino invece è stato defraudato delle sue caratteristiche peculiari perchè non appare stolto e nello stesso tempo furbo come lo avevano dipinto Luca de Filippo e Pietro De Vico nelle due versioni dirette ed interpretate da Eduardo De Filippo. Con quei connotati faceva sorridere per il suo modo di comportarsi, qui invece fa il furbo in maniera meccanica e soprattutto senza far divertire. Il resto del cast è in parte riuscendo così a mantenere intatta l'ossatura originaria dei personaggi della commedia. La confalone forse più a suo agio nelle parti secondarie dato che qui come protagonista non ha offerto una delle sue prove più spumeggianti.. ma forse è il ricordo che abbiamo della grande pupella Maggio, che fece lo stesso personaggio, a non permetterci di giudicarla in maniera del tutto serena. Comunque Questo ''natale in casa Cupiello'' di De Angelis è un lavoro fatto bene, nulla da ridire sulla sua qualità. Per gustare appieno il sapore peculiare della commedia in questione sarebbe opportuno però concentrarsi sulle versioni fatte da Eduardo. La sua compagnia era ricca di attori napoletani talentuosi e specializzati nel fare teatro, avevano quindi i requisiti idonei per valorizzare testi partenopei di assoluto valore come quello di natale in casa Cupiello.
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