Trama
Trento, 1943. Chiara Lubich, una maestra poco più che ventenne, vive lo sconforto e la disperazione generata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Tra le macerie e le devastazioni constata che tutto appare senza più un senso, tutto crolla. Ma è proprio in un rifugio, alla luce fioca delle candele, che la sua ricerca di significato viene finalmente appagata quando, insieme a poche amiche, si ritrova a leggere il Vangelo e capisce che lì vi è l'unico ideale che non crolla: Dio. "Che tutti siano uno": è questo il versetto che più colpisce Chiara e che diventa il suo programma di vita, scandaloso e incomprensibile per chi, stremato dalla guerra, cerca prima la vendetta della giustizia. Quelle parole di vita lette sotto le bombe diventano luce nel buio, speranza nella disperazione. Così Chiara e le sue amiche vanno a vivere insieme, creano un primo focolare e cominciano a mettere in pratica quelle parole, aiutando gli ammalati e i bisognosi, ma soprattutto amando chiunque incontrino sul loro cammino. Cercando caparbiamente ciò che unisce e non ciò che divide. Attorno a Chiara si radunano sempre più persone, il suo diventa un movimento, il Movimento dei Focolari, ma la radicalità e il carisma di Chiara cominciano a dare fastidio e non solo perché è una donna. Quella ragazzina "rivoluzionaria", che condivide tutto con chi ne ha bisogno e che legge il Vangelo senza la presenza di un sacerdote, diventa talmente pericolosa per la società dell'epoca che è costretta a rendere conto della sua opera addirittura al Sant'Uffizio e a passare la prova più difficile della sua vita quando le viene chiesto di lasciare la guida dei Focolari. Ma il sasso che ha gettato nello stagno è inarrestabile e crea cerchi sempre più grandi, così che quando, anni dopo, Paolo VI la riabilita, il Movimento dei Focolari è ormai diffuso in tutto il mondo, portando l'ideale dell'unità con l'altro come presupposto di dialogo e di pace.
Curiosità
LA PAROLA AL REGISTA
"Qualche mese prima di ricevere la proposta del film ispirato a Chiara Lubich, ho conosciuto un grupo di focolarini, in un incontro per me molto importante. Studiando insieme agli altri sceneggiatori la vita di Chiara e il suo pensiero, via via mi sono reso conto di quanto Chiara fosse un personaggio originale, unico, incredibilmente "avanti". Quanto avesse ancora da dire, e quanto il suo essere leader carismatico donna rendesse ancora più significativo il raccontare la sua vita oggi…. Poi è arrivato il Covid… e ho pensato che la Luce di Chiara fosse proprio necessaria e che forse questo film arriverà nelle case nel momento giusto.
C'era comunque in me molta preoccupazione perché la vita di Chiara non ha nulla di straordinario, pochi di quegli elementi drammatici necessari nella costruzione di un film. C'è il sottile filo di un ideale che attraversa la sua vita e la fedeltà, la costanza per metterlo in pratica, e il magnetismo che questo ideale crea nelle altre persone. La sfida era quella di raccontare Chiara senza il bisogno di farne un "santino". Raccontare la sua vita in modo che potesse arrivare al cuore di tutti. Una donna laica, molto vicino a noi, che non ha fatto nulla di clamoroso, ma in tutta la sua vita, giorno dopo giorno, nelle piccole e grandi scelte, ha sempre seguito la via della giustizia, della carità e dell’amore, al servizio degli altri… cercando cioè "semplicemente" di vivere il Vangelo.
Abbiamo scelto di raccontare i primi momenti della sua opera, la scoperta della sua vocazione proprio in mezzo alle miserie della guerra, le prime scelte difficili, l’incontro con le amiche, l’emozione di condividere gli stessi ideali… vedere quanto le persone fossero pronte a seguirli… e la conseguente opposizione della Chiesa, fino alla richiesta del Vaticano di farsi da parte.
Con Cristiana Capotondi abbiamo lavorato verso la semplicità, contro i rischi della retorica, raccontando Chiara che non pontifica mai, ma condivide con gli altri la gioia delle sue scoperte. Una giovane donna allegra, profonda ma leggera, concreta e umile. È stata una bellissima esperienza di condivisione profonda.
Ho fatto innumerevoli provini prima di decidere il cast delle ragazze. Sono il cuore del film, era importante che fossero diverse, non omologate, ma anche unite da un sentimento indicibile che lo spettatore fosse in grado di percepire. Un gruppo di ragazze che lasciano le famiglie e vanno a vivere insieme creando grande scandalo. Siamo negli anni anni quaranta, non ai tempi dell’Erasmus! Ed ecco Aurora Ruffino (la mia Cris dei Braccialetti rossi), Greta Ferro, Miriam Cappa, Valentina Guelfi e Sofia Panizzi. Con tutte loro e tra loro e con Cristiana, è successo qualcosa di speciale che spero sia passato sullo schermo.
Anche tutto il resto del cast mi sembra di ottimo livello, in particolare voglio ricordare Eugenio Franceschini che dona profondità e sensibilità al personaggio di Gino, il fratello di Chiara.
Insieme alla troupe tecnica che ha dato al film molto di più che la pur grande professionalità, abbiamo realizzato le riprese principalmente a Trento e nei dintorni, dove abbiamo dovuto ricostruire con grande impegno produttivo gli scenari terribili della guerra e dei bombardamenti, perché è stato proprio nel momento in cui ‘tutto crolla’ che Chiara si rende conto che resta solo Dio.
Ringrazio la Eliseo Multimedia per questa grande opportunità e la Rai che ancora una volta, seguendo la sua vocazione di servizio pubblico, mi ha permesso di raccontare la vita di un ennesimo personaggio ispirante e significativo della nostra storia come ho potuto fare con il Dottor Moscati, il Maestro Manzi, il Giudice Di Bella...".
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Commenti (3) vedi tutti
Film tra il documentario ed il celebrativo. Al di là dei meriti di Chiara Lubich (ho guardato il film soprattutto perchè ho dei parenti fortemente simpatizzanti per il mvimento dei focolarini), non mi pare particolarmente emozionante o che tenga attaccati al video. Forse un po' troppo sdolcinato, ma è comprensibile.
commento di germarcoCommovente ricostruzione della vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Molti buoni sentimenti ma film ben fatto. voto 7
commento di Artemisia1593