Regia di Henry Joost, Ariel Schulman vedi scheda film
In una fosca New Orleans di un vicino futuro, le esistenze di tre individui si legano assieme a causa di una nuova droga che, distribuita gratuitamente, conferisce poteri straordinari quanto misteriosi per qualche minuto, salvo presentare talvolta effetti collaterali fatali.
Una spacciatrice ancora adolescente di nome Robin, un poliziotto determinato a venire a capo dell'organizzazione che commercializza e diffonde quel micidiale veleno e infine Art, un proiettile vagante, militare impegnato per motivi personali a cercare di trovare anche lui gli autori di questa immissione clandestina sul mercato delle micidiale pillola.
Scalando il vertice per risalire ai responsabili, i tre riescono a sventare il proliferare di un test di massa attuato nella grande città dai produttori, al fine di stabilizzare la sostanza e mitigarne gli effetti collaterali, fino a quel momento talvolta micidiali.
In una corsa contro il tempo, Art avrà modo di ritrovare la figlia, nata dotata di superpoteri a causa degli esperimenti a cui l'uomo accettò di far da cavia per questioni economiche, mentre il poliziotto scoprirà che anche al vertice della sua organizzazione ci sono pressioni e un livello di corruzione sufficiente a far si che la verità sulla potente organizzazione, tenta a restare celata.
Da una coppia di registi specializzata in action - Henry Joost e Ariel Schulman - Project Power vanta, rispetto ai lavori precedenti della coppia, un cast decisamente più solido, anche se non bastano due star come Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt a garantire al thriller, a tratti decisamente adrenalinico e suscettibile di attenzioni, di risultare indimenticabile, emozionante o meritevole d'attenzione: tutt'altro, perché tutto appare come qualcosa di già visto, ogni azione, anche quando ben congeniata, appare di routine e il film si accontenta di rimanere un puro prodotto di evasione usa e getta, dimenticabile e destinato ad un facile oblio.
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