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Fried Barry

Regia di Ryan Kruger vedi scheda film

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La recensione su Fried Barry

di undying
10 stelle

Esaltante esordio nel lungometraggio per il geniale sudafricano Ryan Kruger, formatosi alla realizzazione di video musicali e poi passato a dirigere pluripremiati cortometraggi, tra i quali l'omonimo Fried Barry (2017), interpretato dal sorprendente Gary Green.

 

locandina

Fried Barry (2020): locandina

 

Drogato, disadattato, sbandato ma con moglie e figlio a carico: Barry (Gary Green), dopo l'ennesima sfuriata della coniuge Suz (Chanelle de Jager) esce di casa, si allontana per le vie della città cercando di dimenticare i suoi guai, senza mèta, alla ricerca di svago e di emozioni forti. L'aspetta un'esperienza ai limiti del possibile, quando viene rapito da una nave aliena. Sottoposto a manipolazione medico/scientifica, torna sulla Terra. Ma non è più Barry, almeno non psicologicamente. Il corpo è rimasto il suo, potenziato (può cambiare canale alla televisone solo sbattendo le palpebre o riesce a levitare per sfrecciare in volo), ma la sua mente - e con lei i suoi ricordi, la sua "identità" - non c'è più. Al suo posto, al suo interno, un'entità extraterrestre ha preso dimora. Ha una missione da compiere, ha un pianeta da esplorare, una società sconosciuta e tipi umani da studiare ...

 

Ma io non voglio andare in mezzo ai matti”, protestò Alice.
Oh, non puoi evitarlo” - disse il gatto - “Qui tutti sono matti. Io sono matto. Tu sei matta”.
(Lewis Carroll, "Alice nel paese delle meraviglie")

 

scena

Fried Barry (2020): scena

 

Strepitoso esordio in regia di Ryan Kruger, pluripremiato autore di cortometraggi, in particolare l'omonimo Fried Barry (2017), nel quale compare l'eccellente Gary Green, attore di gran classe dalla fisionomia a dir poco adatta al ruolo. L'intero film funziona pienamente proprio in virtù del fondamentale apporto di Green, costretto a recitare costantemente con espressioni del volto altamente simpatiche, ossia espressive e in sostituzione del verbo e della parola. Le sue smorfie, le posture, il modo di muoversi, rendono il film un unicum. Il concetto, elementare e trattato con maggior serietà altrove (vedi ad esempio il notevole, per tutte altre ragioni, Under the skin), viene sviluppato da Kruger (anche autore della sorprendente sceneggiatura) per accumulo di gag.

 

scena

Fried Barry (2020): scena

 

Per un solo momento immaginate di essere un alieno, una creatura che piomba dall'immensità dello spazio (e forse da un altro tempo) per visitare questo strano pianeta chiamato Terra. Senza aver minima idea di usi, costumi, forme, attitudini e pensieri dell'essere umano. Ogni momento, per noi "terrestri" convenzionale e ordinario, diventa una scoperta, una sorpresa. Se poi, come avviene durante il primo tempo, avrete occasione di incontrare gay, papponi, prostitute e donne di mezza età alla ricerca di avventure, quelle stesse sorprese muteranno inevitalmente in situazioni grottesche e ironiche. Kruger, da esemplare alchimista, riesce a mettere assieme più elementi (fantascienza, horror, avventura), mescolandoli attorno all'ingrediente principale: la commedia. Forte di una tecnica e di uno stile di regia unico (la scena dell'abduction non la si potrà mai più dimenticare), e della presenza fondamentale dell'allucinato (o meglio fritto) Green, Ryan Kruger ci guida, con questo incantevole lungometraggio, in un viaggio psichedelico e folle - ma indolore e fatto solo con il solo supporto della fantasia - ricco di spunti, idee, trovate e intuizioni visive che capita di affrontare una volta su mille film. Assolutamente affascinante, straordinario, meraviglioso e, soprattutto, emozionante. Una volta tanto, ci sentiamo di condividere le scelte delle varie giurie, fatte ai festival che ha impreziosito con la sua brillante presenza.

 

scena

Fried Barry (2020): scena

 

"Riconoscono poi due terrestri, uno in bici e uno a piedi, entrambi con uno zaino in spalla, ed esclamano: 'Ecco gli abitanti della Terra… e come sono abili a spostarsi su questi strani veicoli! E poi, camminano su due zampe, al contrario di noi che ne usiamo tre! E che strani contenitori portano dietro la schiena… forse sono sacche con una riserva di azoto? Mah, anche se i nostri scienziati si sono sbagliati sull’assenza di forme di vita sulla terra, forse ci hanno visto giusto quando hanno detto che nell’atmosfera c’è troppo ossigeno'" (Ray Bradbury)

 

Trailer 

 

F.P. 10/05/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 97'21") / Data del rilascio Australia, Canada, UK, Irlanda, Nuova Zelanda, USA: 07/05/2021

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