TRIESTE SCIENCE + FICTION FESTIVAL 2020
Jack deve cambiare vita, cambiare casa, trovare il modo di sbarazzarsi di ciò che ormai non gli appartiene più affettivamente e caratterialmente.
Per questo decide di fare ordine tra gli armadi e gettare tutto ciò che esula da una reale utilità.
Tra gli oggetti che rientrano in questa categoria, finisce per trovarvisi anche Benny, un brutto esemplare di pupazzo che ha sempre costituito, in gioventù, un punto di riferimento per Jack bambino, fino ad essere poco per volta dimenticato in qualche cassetto.
Peccato che la prospettiva di venir definitivamente destinato all'inceneritore, finisca per animare il pupazzetto, che da innocuo e ridicolo bambolotto kitch, si trasforma in un essere aminato disposto a tutto, persino ad uccidere, pur di evitare che il suo padrone si sbarazzi di lui, e poco per volta pure geloso delle frequentazioni del suo affezionato essere umano di riferimento.
Filmino girato in casa con mezzi di fortuna e tanto ingegno, costanza e deliberato senso della sfida, Benny loves you è un prodotto impossibile da detestare, soprattutto se si viene messi a conoscenza di quanto tempo ha impiegato il regista, nonché fautore di tutto il resto delle necessità/incombenze tecnico-pratiche necessarie per arrivare a portare a termine una missione durata qualche anno.
Certo, se da un lato la povertà dei mezzi aguzza l'ingegno, dall'altro fa scontare al film una certa fattura approssimativa, all'interno della quale tuttavia non possono non notarsi sforzi anche notevoli per riuscire a rendere animato e micidiale lo strampalato pupazzo protagonista.
Ne scaturisce un horror comico e cinico che ricorre anche a rudimentali scene splatter godibili, e che rende il protagonista, regista e tuttologo della casereccia operazione, tale Karl Holt, un simpatico ed eccentrico autore totale e così folle che sarà interessante osservare nel prosieguo della sua carriera, qualora essa possa avere un seguito.
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