Regia di D.W. Griffith vedi scheda film
Ecco Griffith, che racconta che ad essere troppo ricchi e cattivi, si fa una brutta fine, almeno in un film.
Pure il 1909 non sfornò capolavori imperdibili o film particolarmente memorabili, malgrado un ulteriore incremento nella produzione complessiva (fonte, IMDB, circa 5.400 lavori). Ho scelto di vedere per il 1909 questo lavoro di Griffith, il primo che vedo di questo regista, cha al tempo girava decine di pellicole all'anno. Griffith passa per colui che diede un linguaggio al cinema, ma questo non era ancora accaduto nè nel 1909, nè in questo film. Che è tradizionale, con la camera fissa, statica, che riprende la varie scene. Il film ha però alcune particolarità, rispetto a quelli che ho visto in precedenza, degli anni passati. Ha delle schede con delle spiegazioni, ogni tanto; ha degli attori con tanto di nome e cognome (una delle attrici era la moglie del regista); ha una storia ambientata neglistessi anni del film, senza i voli di fantasia di Melies (e senza effetti speciali); ha anche una certa lunghezza, circa 14 minuti.
Si narra la storia di un ricchissimo imprenditore, il re del grano, che monopolizza il prodotto a livello mondiale, vive nel lusso e determina il prezzo al pubblico, che in breve raddoppia, mandando alla fame i poveri e alle sommosse sociali. Mentre fa fare un tour ad alcuni ricchi ospiti, inavvertitamente scivola in mezzo a un deposito di grano e là viene travolto e ucciso.
Forse anche un intent educativo, insomma, in questa pellicola, che però non mi è parsa eccelsa e a cui darò solo una sufficienza.
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