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Il mostro della cripta

Regia di Daniele Misischia vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su Il mostro della cripta

di Andreotti_Ciro
7 stelle

Giovanni, ventenne di Bobbio appassionato di cinema e fumetti, trascorre le giornate in compagnia di un gruppo di coetanei nel tentativo di girare una pellicola splatter con i pochi mezzi a propria disposizione e cercando di sfuggire dalla noia della provincia italiana. Tutto cambierà quando sulle pagine di ‘666 cacciatori di demoni’, fumetto disegnato dal suo idolo Diego Busirivici, Giovanni riconosce Bobbio e la sua chiesa all’interno della quale si nasconderebbe un essere dalle fattezze mostruose.

 

Daniele Misischia fa nuovamente centro a tre anni di distanza dalla sua precedente fatica: The End. L'inferno è fuori, ma se in quel caso il pathos era generato da manipoli di zombie assetati di sangue, questa volta la parte preponderante del film si consuma alla ricerca delle numerose citazioni cinematografiche, più o meno nascoste, e provenienti direttamente dai dorati anni ’80. L’ultimo lavoro del cineasta Romano fa infatti il verso sia alla decade d’oro del cinema giovanile e horror con tutti gli stereotipi al quale ricollegarsi: la ragazza carina e il ragazzo che la ama segretamente, il gruppo di bulli pronti a schernirlo per le passioni fuori dall’ordinario e gli amici di sempre e che da sempre vorrebbero sfuggire al tedio della provincia, che sia americana o italica poco importa, il tutto nel bel mezzo di una serie di omicidi copiosamente irrorati di sangue. A questo i fratelli Manetti, coautori del soggetto e in cabina di sceneggiatura assieme allo stesso Misischia, aggiungono una sana e scherzosa critica al revival che negli ultimi anni si sta facendo degli ‘80ies grazie alle citazioni che piovono copiose e grazie all’aggiunta di una figura come quella del fumettista Diego Busirivici, impersonato da Lillo Petrolo scelto sia per trascorsi professionali, Lillo è stato veramente un fumettista, sia per il gusto irriverente di trasformare la pellicola in una parodia del genere splatter. Alla fine il risultato grazie all’impegno di tutto il cast, sul quale si staglia Tobia De Angelis, ventenne fratello della più nota Matilda, riesce a centrare l’obiettivo di fare sorridere e al tempo stesso di spaventare un pubblico che fra le pieghe della narrazione non perderà di certo l’opportunità di rivedersi proiettata indietro nel tempo di quasi 40 anni.

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