Regia di Roman Polanski vedi scheda film
La nona porta è quella che conduce direttamente in contatto col Maligno. È ciò che capisce, dopo circa un'ora e mezza di film, l'antiquario Dean Corso (Johnny Depp), alligatore capace di muoversi con grande astuzia nel mare dei libri di valore. Uno di questi, Le nove porte, costituisce un enigma che un suo cliente (Frank Langella) è deciso a risolvere a tutti i costi. Quest'ultimo ingaggia così Corso, che deve recarsi a Lisbona e Parigi, presso famosi collezionisti, per accertarsi dell'autenticità del libro. Lo scopo del committente è però un altro: quello di assemblare le tavole contenute nelle tre copie esistenti per svelare l'arcano che lo metterà in diretto contatto con Satana.
Con la maestria che gli è consueta, Polanski dirige un film ad altissima tensione, che per tre quarti è un raro esempio di rigore in fase di sceneggiatura e che riprende, 30 anni dopo, la tematica del satanismo abbandonata con Rosemary's baby. Ma è proprio quando lo spettatore si aspetta che i conti finalmente tornino che il film si avventura verso un finale mediocre e farsesco, cambiando completamente registro e stemperando un meccanismo narrativo che avrebbe potuto essere perfetto nelle ossessioni del regista, ancora legato al ricordo della orrenda morte della sua ex moglie Sharon Tate.
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