Regia di Roman Polanski vedi scheda film
La nona porta è un thriller (non certo un “horror”) a mio avviso mal riuscito, o comunque ben lontano dai meriti di Rosemary’s Baby (inevitabile il confronto visto che entrambe le pellicole portano la firma di R.Polanski). E’ vero che nessuna delle 2 colpisce per la crudezza e la mostruosità delle immagini (in entrambe la presenza demoniaca si rivela in maniera estremamente sfuggente e sfumata, oltre che, alla fine, attraverso gli occhi dei protagonisti), ma, mentre, in Rosemary’s Baby, Polanski era stato abilissimo nel riuscire ad instillare - con una frequenza in costante crescita - una tensione fittissima (quasi soffocante), qua, invece, la suspense non è proprio di casa (difetto imperdonabile in un thriller). Infatti: le intenzioni dei protagonisti vengono palesate da subito (o comunque presto intuite). La colonna sonora, in certe scene, pare addirittura rilassante e spensierata. La sceneggiatura è piena di incongruenze (non è possibile che D.Corso - J.Depp - sia libero di girovagare per mezzo mondo senza che nessuno abbia qualcosa da appuntargli vista la scia di morti ammazzati - peraltro in maniera del tutto irrazionale - che si lascia alle spalle) e l’”amicizia” tra l’angelo (caduto) custode (E.Seigner) e il ricercatore di libri antichi Corso è fin troppo rassicurante. Infine, il finale aperto: misero e scarno (tra l’altro, le stesse sequenze finali sono state sceneggiate in maniera episodica e frammentaria; tonypolster), eppur tuttavia, non mi pare meriti di essere eccessivamente “demonizzato” (non ho saputo resistere alla battuta), visto che non si discosta molto dal trend precedente. Non si poteva mica pretendere che risollevasse le sorti di un film, in verità, mai decollato.
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