Regia di Roman Polanski vedi scheda film
“Il club Dumas” è certamente il testo più famoso di Arturo Perez Reverte, a mio avviso certamente non il migliore. Io non leggo lo spagnolo ma nella traduzione italiana lo stile è netto e personale, erudito ma prolisso ed un po’ “superfluo”. La trama poi è a volte confusa e poco omogenea. Come due autori come Dumas ed il Diavolo possano stare assieme in un testo ... abbastanza difficile. A volte non si capisce se Reverte faccia sul serio oppure ci prenda un po’ in giro. Al the end resta l’impressione di avere ben speso i propri soldi (io acquisto sempre tascabili, quindi spesa ridotta) ma di non essere di fronte certo ad un capolavoro.
“La nona porta” è un’altra cosa. Già la modifica del titolo dice tutto : Polaski si focalizza da subito su un solo ed unico tema, il thriller. La scelta non è errata, come detto la mancanza di uniformità è una grossa pecca del libro. Il personaggio di Corso, svogliato, sornione, opportunista è ben delineato da Depp (per altro, un attore che io non amo granchè). Gli altri decisamente meno, forse la migliore Lena Olin, affascinante e animalesca (molto diversa fisicamente dalla giunonica vedova del testo), come sempre incapace la Seigner (ma il diavolo non dovrebbe essere conturbante e sensuale?). Il fatto è che manca un elemento essenziale del thriller, e cioè la suspence. Tutto è abbastanza prevedibile, lineare, ordinato, coerente, ma pur sempre prevedibile. Sceneggiatura e regia sono corrette, a parte il guizzo finale. Che forse è proprio il segno del genio e della sregolatezza … un po’ ridicolo, un po’ ironico. Sicuramente divertente. Personalmente ho trovato abbastanza deludenti anche certe ambientazioni, il soggetto avrebbe magari concesso qualche fronzolo in più. Salvo sicuramente la stamperia dei gemelli ex possessori del libro (bello il vicolo) e la città in fiamme della stampa/della cartolina e della ambientazione sul finale. In fondo un richiamo ad Eco (un po’ abbazia un po’ cittadella catara) che non stona proprio, visto lo stile di scrittura di Reverte che non nasconde un … eco di Eco
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