Regia di Francesco Marioni vedi scheda film
Riunione di una famiglia allargata, con figlia adulta e genitori separati; a distanza di quindici anni cambiano tante cose: la figlia è a sua volta madre e i genitori hanno partner molto differenti tra loro.
È un ritratto senza ombra di dubbio alla Scola, questo di Va bene così, che racconta le evoluzioni e involuzioni all'interno di una famiglia allargata nell'arco di una quindicina di anni. Nulla di eccezionale, ma comunque un compitino ben svolto, al netto di qualche soluzione facile in sceneggiatura che si può esemplificare nella battuta “Si cambia così tante volte e così profondamente che quando stiamo per rendercene conto siamo già altre persone che credono che non cambieranno mai”, pronunciata con la massima nonchalance da un personaggio a tavola, neanche stesse leggendo il suo diarietto da adolescente. Ma se la sostanza è poca, la forma è gradevole e va apprezzato il sentimento di fondo del lavoro, malinconico ma fiducioso nell'ambivalente atteggiamento verso passato e futuro. Tra gli attori spiccano i nomi di Matilde Gioli, Silvia D'Amico, Fausto Maria Sciarappa, Duilio Pizzocchi (naturalmente in un ruolo comico), Fabrice Scott, Hippolyte Girardot e Francesco Marioni, che è anche il regista e l'autore del copione del film (da un soggetto suo e di Francesco Treré). In un cameo compare poi Alessandro Benvenuti. Al di là dei citati limiti dell'opera, Marioni lascia una buona impressione di sé al suo esordio registico; come sceneggiatore aveva già all'attivo un paio di cinepanettoni (Un Natale stupefacente e Natale col boss, 2014 e 2015): l'upgrade pare evidente. 4,5/10.
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