Regia di John Huxley (Bruno Paolinelli) vedi scheda film
La Cina ha la bomba atomica. Uno scienziato cinese fugge, per dare la scottante notizia alle Nazioni Unite. Ma il controspionaggio internazionale è già sulle sue tracce e il suo aereo viene intercettato a Roma. Nella città eterna l'uomo dovrà districarsi fra spie, agguati e trappole di ogni tipo.
Bruno Paolinelli non è stato un regista molto prolifico (una rosa di 7 titoli girati in un ventennio di attività, fra la metà degli anni Cinquanta e la metà dei Settanta) e ha sempre lavorato nel cinema di genere, a budget risicato e idee limitate. Chiaramente dietro questo OSS77 - Operazione fior di loto non si cela niente di diverso che un prevedibile rimaneggiamento di materiale già noto al grande pubblico, estrapolato qua e là dalle spy story più popolari sul modello di 007. In Italia ci hanno provato in tanti, a seguire le orme di James Bond, e tutti con esiti similmente mediocri. Qui la sceneggiatura di John Huxley (anche soggetto: trattasi in realtà dello stesso Paolinelli), Paul Brown e Joseph Jacob offre il solito scenario di tensione internazionale con fulcro dello scontro nel rapporto fra occidente filoamericano e oriente filorusso; l'idea di base che la Cina potesse costituire un grosso problema per l'occidente, però, è quantomeno avanti con i tempi (anche se l'argomento è politico-militare e non economico, come sarà invece nella realtà di qualche decennio più tardi). Co-produzione fra Italia e Francia con cast adeguatamente spartito fra le due nazionalità: Dominique Boschero, Paule Albert, Robert Kent (all'anagrafe Sandro Moretti), Gaia Germani, Jean-Louis Tristan sono gli interpreti principali. Appena sufficiente la colonna sonora di Luis Bacalov, evidentemente conscio di lavorare per un prodotto dozzinale. 2,5/10.
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