Regia di Brad Bird vedi scheda film
Anno 1957: durante il lancio dello Sputnik 1, una strana e gigantesca figura proveniente dallo spazio, si scaraventa in un mare in tempesta. Siamo in una piccola e tranquilla città americana, dove Hogarth Hughes, bambino di nove anni appassionato di film e fumetti, si imbatte casualmente nella figura misteriosa, che si rivela essere un gigantesco robot di ferro. Nonostante l'inusualità di ritrovarsi in una situazione del genere, Hogarth decide di fare amicizia col robot, facendogli conoscere cosa é giusto e cosa é sbagliato e non solo.
Penso che questo film non abbia bisogno di presentazioni: "Il Gigante Di Ferro" é il perfetto esponente della nascita di una nuova formalità nel mondo dei cartoni animati. Non parliamo solo di grafica (disegno/CGI), anche perché la Disney aveva già fatto i suoi esperimenti (es. "La Bella & La Bestia), ma ehi gente: qui non si parla di Disney, ma di Warner Bros.; guarda caso il film é diventato un cult. Ma perché tutto questo clamore e questa approvazione nei confronti di questo film? Semplice: "Il Gigante Di Ferro" prende a tema molte scelte soggettistiche intelligenti, inserisce vari generi quali la commedia drammatica, il dramma (appunto), la fantascienza e l'avventura, e riesce, in maniera abbastanza realistica, a penetrare profondamente nei nostri sentimenti, schiaffeggiandoci scene memorabili come l'incontro tra Hogard e il Robot, o meglio ancora, il sacrificio di quest'ultimo per salvare la città. Qualcuno potrebbe dire che queste cose sono già state realizzate e che sarebbe inutile riproporle, o "peggio".. sopravvalutarle. A queste frasi non do neanche conto, però rispondo con tono diverso: nell'animazione é difficile trasporre sentimenti umani ai bambini, ma é proprio l'essere adulti, quali, tramite le proprie esperienze, hanno realizzato di essere giunti ad un punto tale dell'esistenza, tanto da capirne il proprio significato a profondo, a farci intendere vari significati filosofici presenti nel film, quali la vita, la conoscenza, i pregiudizi, il pericolo, ma soprattutto l'amicizia: motivo principale per cui amo questo film. Ora, tralasciando le morali del film, punto fondamentale della pellicola, vorrei passare ad un altro interessante punto del film: le caratterizzazioni. I personaggi circostanti della pellicola sono ben caratterizzati: abbiamo il complottista, quale pensa inconsciamente della presenza di una figura intorno alla Terra, e ne vediamo la sua controparte, ovvero gli amici del bar che lo prendono in giro per il fatto che lui beva; abbiamo l'agente che lavora per il governo, che intende investigare per trarne profitti personali, essendo legato alle tematiche della lussuria e del successo, aggiungendo un pizzico di permalosità; e infine.. vogliamo parlare di Hogarth? Un personaggio stravagante, ingenuo, ma leggermente furbo: malgrado si lascia trarre sospetti, riesce a concludere il suo ruolo in grande forma, evitando altri indugi nell'essere sospettato. Il robot, nonostante quel poco di mutismo all'interno della pellicola, riesce a trasmettere tantissimo in ciò che fa, e dovrebbe essere rappresentativo per molti tipi di persone.. e sì, anche un robot e qualsiasi altra cosa può cambiare il nostro animo. É per questo che, a volte, guardo certi film non solo per farmi cambiare umore durante la giornata, ma soprattutto per lasciarmi qualcosa di nuovo.. un insegnamento.
Probabilmente uno di quei tanti film d'animazione che farei vedere ai miei figli, in caso dovessi averne in futuro.
10.
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