Regia di Brad Bird vedi scheda film
Automobili divorate, tralicci fatti a pezzi, la centrale elettrica messa a soqquadro: in una tranquilla cittadina del Maine, negli States, è arrivato un gigante di ferro la cui dieta è a base di metalli. Nessuno, a parte un bambino, lo vede ma tutti ne parlano. Uno zelante poliziotto a caccia della promozione gli dà la caccia e finisce col mobilitare l'esercito, che - nel tentativo di distruggere il gigante con un missile nucleare - rischia di annientare l'intera cittadina. Ma il gigante è un gigante buono, refrattario alla guerra, che si immola in un sacrificio da kamikaze pur di salvare la vita al piccolo amico che lo ha tenuto nascosto e protetto. Pur essendo privo dei mezzi pirotecnici che caratterizzano i cartoons della Pixar e della Disney, Il gigante di ferro è un riuscitissimo e toccante apologo sull'insensatezza della guerra e la stupidità del pregiudizio. Commovente, divertente, carico di suspense, il film ricavato dal racconto che Ted Hughes scrisse nel 1968 e prodotto dal leader del gruppo rock degli Who, Pete Townshend, rappresenta soprattutto "un forte e sentito appello alla tolleranza" (Liberti).
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