Regia di Takeshi Kitano vedi scheda film
Un road movie poetico e surreale idealmente posto tra Fellini e Tati.Del primo c'è il gusto grottesco delle maschere clownesche che il Kikujiro del titolo,yakuza di piccolo cabotaggio e con qualche rotella fuori posto,fa esibire davanti al bambino per farlo divertire.Di Tati c'è una serie di sequenze ispirate al cinema muto,perlopiù comiche(la lotta tra Kikujiro e il camionista per esempio).E comunque Kitano apre il voluminoso capitolo del cinema con bambini protagonisti e gli adulti,nominalmente,a far da spalla.Ma lo apre a modo suo,con l'eccentricità che lo ha sempre contraddistinto. Questo film è la storia di due orfani di generazioni diverse,di un amicizia partita col piede sbagliato ma che poi con leggerezza si trasforma in un percorso comune di crescita, è la fotografia di un estate giapponese animata da bizzarri individui.Kikujiro,una specie di bullo di periferia invecchiato male ha il compito di accompagnare Masao,bimbo di 9 anni,alla ricerca della madre sparita da diverso tempo.E durante questo lungo viaggio incontreranno individui bizzarri e fantasiosi che coloreranno il loro viaggio.Masao con i suoi 9 anni ben portati è comunque quello psicologicamente più adulto di tutta la compagnia.Quasi da lacrime le sequenze che vedono i due protagonisti al cospetto delle rispettive madri in due momenti diversi:la madre di Kikujiro è osservata da lontano nell struttura sanitaria dove vive,la madre di Masao ha un altra famiglia,una figlia,allora meglio ricacciare indietro le lacrime e abbassare il capo ,delusi.Intanto Kikujiro organizza i suoi spettacoli fuori di testa ad uso e consumo di un solo spettatore:Masao.Il film è girato in uno stile esteticamente molto accattivante,è coloratissimo,ben fotografato e ha un commento musicale straordinario che sottolinea al meglio le molte sequenze silenziose.Un film da vedere e da ascoltare al contempo in apparenza anomalo nella filmografia di Kitano,il grande regista nipponico orchestratore sublime di sparatorie,sangue e traiettorie balistiche stavolta ha deciso parlare di sentimenti e dell'amarezza del distacco in una calda e pittoresca estate giapponese....
regia di stile abbacinante
ottimo anche davanti alla macchina da presa
bene,senza esagerare
non male
ok
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